Il governo guidato da Giuseppe Conte ha approvato un decreto avente come oggetto lo snellimento delle procedure che riguardano i rimpatri dei migranti che arrivano nel nostro Paese. La decisione se un richiedente asilo può restare in Italia o debbà essere rimpatriato dovrebbe da oggi essere presa in circa quattro mesi e non più in due anni. Il contenuto del provvedimento che dovrebbe mandare in soffitta, almeno in parte, i decreti sicurezza voluti da Matteo Salvini, era stato anticipato da Luigi Di Maio nel corso della trasmissione di Rete 4, Dritto e Rovescio.
E, poche ore dopo, il Ministro degli Esteri ha mantenuto la parola. “Se un migrante può stare in Italia si deciderà in quattro mesi e non in due anni”, ha annunciato trionfante il capo politico del M5S. Ma il post pubblicato sulla sua pagina Facebook non ha ottenuto l’accoglienza sperata. La maggioranza dei commentatori non si fida e, di fatto, dimostra di preferire ancora la ricetta anti migranti del leader della Lega.
Luigi Di Maio esulta per il decreto rimpatri
Il segreto del successo del decreto rimpatri del governo Conte, ne è sicuro Luigi Di Maio, è il fatto che da oggi l’onere della prova è stato invertito. Sarà il migrante che arriva nel nostro Paese a dover dimostrare di rischiare l’incolumità in caso di rimpatrio.
Fino a ieri, invece, le autorità italiane erano costrette ad aprire istruttorie che duravano mesi, o anni, per stabilire la sussistenza di un pericolo reale per il rifugiato. Il leader del M5S assicura che le procedure di rimpatrio verranno accelerate, ma senza assolutamente andare a intaccare i diritti umani. Insomma, “non urla ma fatti”, rivendica il capo politico pentastellato facendo un chiaro riferimento all’ex alleato Matteo Salvini, anche se senza nominarlo.
I social bocciano il piano sui migranti del leader M5S
L’esultanza di Di Maio va però a cozzare, abbastanza inaspettatamente, con le reazioni social piovute a commento del post con cui il leader M5S annuncia l’approvazione del cosiddetto ‘Piano Rimpatri Sicuri’ per mezzo del suddetto decreto. Se è possibile rinvenire qualche reazione positiva del tipo “ottimo piano, buon lavoro”, la stragrande maggioranza dei commenti sono di segno negativo.
“Si ti crediamo, come quando hai detto ‘mai con il partito di Bibbiano’ e ‘il Pd in Umbria mangia sulla sanità’”, gli rinfaccia un internauta. “Credo che per il bene dell’Italia dobbiate andare a casa perché siete degli incapaci”, sentenzia un’altra leonessa da tastiera. “Mi dispiace ma non siete più credibili avete perso la vostra coerenza e dignità”, commenta con amarezza un altro. “Ed ora che avete capito di essere alla frutta cominciate con la Politica dei rimpatri?”, insinua un altro ancora. Ma le parole di disprezzo nei confronti del malcapitato Di Maio sono migliaia.