Vittorio Sgarbi è intervenuto nel corso della trasmissione televisiva 'Stasera Italia-Speciale Coronavirus', condotta dalla giornalista Barbara Palombelli su Rete 4, per commentare le nuove misure di contenimento e prevenzione adottate dal governo italiano per contenere l' 'emergenza Coronavirus'. Il noto critico d'arte e parlamentare italiano si è chiesto se si tratta di provvedimenti e disposizioni davvero necessarie.

Ma vediamo cosa ha dichiarato Sgarbi direttamente attraverso le sue parole.

Il critico: 'Cosa stanno facendo gli altri Stati europei?'

'Sono chiuso in casa perché ho un'abitazione con molti libri e molto comoda, ma non ho questo obbligo perché sono parlamentare, quindi in democrazia il Parlamento deve funzionare. Infatti, ieri, mi sono recato a Montecitorio per astenermi rispetto ad una legge che indicava che noi siamo diversi dall'Europa. Ho anche chiesto, durante la dichiarazione di voto, perché noi italiani abbiamo misure di prevenzione rigorose ed estreme, mentre non le hanno adottate gli altri Stati europei.

Siamo evidentemente quelli che devono distinguersi per maggiori virtù. Ma quali misure stanno adottando Spagna, Francia, Germania, Inghilterra? Non sono d'accordo con le misure del Governo, soprattutto perché in alcune zone d'Italia non esiste più l'emergenza virus: oggi a Codogno, per esempio, abbiamo finalmente la buona notizia che nessuno è più infettato. A Ferrara, la mia città natale, ci sono 13 casi di positività, contagiati in modo lieve, senza avere nessuna condizione estrema se non un'influenza che finirà con una serena guarigione, su una popolazione pari a 350 mila abitanti, più di tutta la provincia messa assieme.

Chiudere tutto per questo mi sembra una cosa sbagliata e aggiungo: chi è Conte per impormelo?'

Sgarbi: 'Il fumo uccide 80 mila persone all'anno. Chiudiamo anche le tabaccherie'

'L'articolo 21 della Carta Costituzionale italiana garantisce al cittadino la libertà di opinione. Io sono guardato e minacciato perché sono il solo che continua a sostenere che le misure del governo siano eccessive. Nessuno, tenuto conto dei numerosi casi di tumore ai polmoni e del ricovero in terapia intensiva per chi ha il cancro per fumo, ha pensato di chiudere le tabaccherie. Allora mi chiedo perché si persegue qualunque comportamento di libertà individuale rispetto ad un virus influenzale che non porta alla morte, diversamente dal cancro.

Questa misura di contenimento mostra una contraddizione profonda: ogni anno in Italia muoiono 80 mila persone a causa del fumo e noi teniamo aperte le tabaccherie. E' molto più grave il fumo del coronavirus. Mi sembra assurdo adottare misure rigorose per la salute per un'epidemia che può riguardare 10mila persone, mentre molte più persone muoiono di fumo. Il cancro da tabacco è un problema accertato e documentato scientificamente'.