Nella trasmissione Non è l'Arena condotta da Massimo Giletti e andata in onda domenica sera, il cuore del dibattito è stato come di consueto rappresentato dall'emergenza Covid-19: a comporre il parterre di ospiti il critico d'arte e politico Vittorio Sgarbi e il conduttore televisivo Alessandro Cecchi Paone.

Nella prima fase della trasmissione Sgarbi ha attaccato duramente il governo: ''Lo Stato non c'è, non si riesce a capire come si chiami Governo, quello di un Presidente dei Ministri che non è stato mai eletto, non ha avuto un voto, ma che è stato indicato con un processo di sdoppiamento, è stato Di Maio ad indicare Conte, a sua volta un non eletto perché i voti di Di Maio sono stati i voti di Grillo, un fantasma che ha portato i voti ad un partito che non c'è''.

Il sindaco di Sutri ha poi proseguito il suo intervento criticando anche la non unitarietà di vedute del mondo della Scienza e richiamando al riguardo il dibattito in essere fra i due virologi Tarro e Burioni: "Sono per la scienza ma deve darmi una visione unitaria e certa".

Sgarbi iracondo anche contro Cecchi Paone: 'Accetto solo ciò che è razionale'

Il dibattito ha poi coinvolto anche Alessandro Cecchi Paone che ha sostenuto come i 2 mesi di limitazioni che tutti gli italiani stanno ancora vivendo fossero doverosi e necessari per garantire la salute pubblica. Al riguardo Vittorio Sgarbi si è detto furioso: ''Io posso permettermi di dire che una scienza senza certezze è l'opposto della scienza che ad esempio ha scoperto che la Terra non è piatta.

Io credo che stare all'aria aperta è sano e credo che un carabiniere che multa uno che corre sulla spiaggia commetta un atto criminale. Le forze dell'ordine devono sanzionare reati reali, non quelli che corrono sulla spiaggia da soli''.

''Questo non è un dibattito serio, Cecchi Paone sai bene che io e Giletti abbiamo ragione''

In trasmissione il tono di Sgarbi è sempre stato piuttosto acceso, in perfetta linea col proprio tradizionale modo di dialogare e proporre concetti nei contenitori televisivi: a Cecchi Paone il critico d'arte ha rimproverato l'aver rinunciato alle proprie libertà e l'impossibilità, a suo dire, di poter rinunciare ai propri diritti fidandosi esclusivamente delle disposizioni dell'Esecutivo: ''Io non mi fido, io non mi fido, io non mi fido di chi mi dice che non posso passeggiare da solo, io non mi fido!

E qualunque cittadino che usa la ragione non si fida. Solo tu ti fidi per un atto di ceca devozione a una scienza che sbaglia. Uno che cammina sulla spiaggia non fa danno a nessuno. Cecchi Paone non fare retorica".

Giletti ha mediato per tutta la puntata tra i due ospiti, collegati ovviamente da remoto, canalizzando in ultima analisi l'attenzione sulle conseguenze della pandemia da Covid-19 e domandandosi se la scienza sia diventata oggi la nuova religione: "Chi lo stabilisce che le persone anziane non possono uscire se c'è chi vorrebbe uscire, tutto viene comandato dalla scienza, bisogna interrogarsi sull'opportunità di far si che sia la scienza a decidere tutto. D'accordo rispettare la legge ma in certi contesti si rischia l'esasperazione".