Nella puntata di Cartabianca, andata in onda su Rai 3 e condotta dalla giornalista Bianca Berlinguer, martedì 14 luglio era tra gli ospiti Mara Carfagna, vicepresidente della Camera dei deputati. Il tema del dibattito è stato la Politica e i vari risvolti che potrebbero esserci in Parlamento nei prossimi giorni, di fatto si parla di possibili alleanze tra Forza Italia e alcuni partiti di maggioranza come PD e M5S. Bianca Berlinguer ha dato l'incipit all'intervista mostrando alla forzista un video in cui erano visibili gli effetti della crisi da Covid-19 su una gelateria che ha visto i suoi guadagni dimezzati rispetto all'anno precedente.
L'ex modella ha cosi commentato: ''Le vicende drammatiche che abbiamo ascoltato si risolvono governando il paese, facendo arrivare la cassa integrazione, facendo arrivare i bonus, utilizzando il Mes per ristrutturare la nostra sanità, sostenendo le piccole-medie imprese, sostenendo i settori che più di altri stanno soffrendo le conseguenze economiche della pandemia''. Ha poi giudicato l'operato della maggioranza di governo contro la crisi: ''Governare in questa fase difficile è complicato e sarebbe complicato per tutti, però vedo molti annunci, molta propaganda, molte conferenze stampa organizzate in maniera sontuosa nel cortile di palazzo Chigi e pochi fatti concreti, o per lo meno le cose che vengono annunciate non arrivano a destinazione''.
Carfagna: 'La strada giusta sono le elezioni'
La conduttrice ha poi incalzato Carfagna su un altro tema, ovvero le elezioni anticipate, volute e richieste dagli alleati di Lega e Fratelli d'Italia nel giorno stesso in cui si vota anche per il referendum per il taglio dei parlamentari. La risposta della forzista campana: ''Io capisco le ragioni che spingono Salvini e Meloni a dire che la strada maestra è il voto, anche per noi la strada maestra è il voto anche perché non c'è soltanto un problema di scarsa autorevolezza e di scarsa credibilità del governo, c'è un problema di parlamento ingovernabile.
Io mi chiedo, si può andare a votare contemporaneamente a un referendum che quasi sicuramente confermerà la riduzione del numero dei parlamentari e quindi il nuovo Parlamento nasce di fatto delegittimato da un referendum che riduce il numero dei parlamentari e nello stesso giorno andiamo a votare per un elezione politica che invece rinnova il parlamento con 630 deputati e 315 senatori?
Io credo che bisogna anche parlare il linguaggio della verità, ovvero, un conto è il piano dei desideri, un altro è quello che realmente si può fare. Io credo che sarebbe molto difficile spiegare agli italiani che la domenica del 20 settembre andranno a votare e confermeranno la riduzione dei parlamentari, ma allo stesso tempo eleggono un parlamento con gli stessi parlamentari che hanno ridotto''.