Corrado Formigli, in apertura della sua trasmissione Piazza Pulita, ha scelto di rivolgersi direttamente al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il conduttore ha inteso girare al premier cinque domande attraverso le quali ottenere chiarezza su quella che sarà la strategia messa in atto dall'esecutivo per fronteggiare l'emergenza sanitaria in corso. Risposte che sono arrivate nel corso della diretta da fonti governative e sono state comunicate agli spettatori, prima di essere pubblicate anche sulla pagina Facebook del programma.
Formigli chiede più dettagli
Corrado Formigli, rispetto alle disposizioni annunciate per la 'fase 2', ha palesato l'esigenza di ricevere informazioni più dettagliate su quelle che sono le intenzioni del governo. Non a caso, il giornalista ha scelto di selezionare cinque quesiti che andassero al di là delle indicazioni ricevute al momento dell'annuncio delle nuove disposizioni a partire dal 4 maggio. Rivolgendosi idealmente al presidente del Consiglio Conte ha rivelato un'esigenza: "Noi avremmo domande più specifiche da farle".
Cinque quesiti a Conte da Piazza Pulita
Formigli ha fatto capire che non basta parlare di distanziamento sociale e di utilizzo della mascherina per fronteggiare in maniera efficace l'attuale emergenza sanitaria.
I punti su cui avrebbe voluto che dal Capo del Governo arrivassero chiarimenti erano essenzialmente cinque e la risposta, seppur attraverso un comunicato, è arrivata in diretta. Il primo riguardava un'informazione dettagliata su quanti sono o saranno i posti di terapia intensiva su cui l'Italia potrà contare. Il Governo ha segnalato un avvenuto aumento del 62% delle postazioni, passate da 5179 a 8407. L'altra questione che Formigli ha posto a Conte è quella relativa agli ospedali specializzati e legati all'attuale emergenza. Dall'esecutivo hanno fatto sapere che l'obiettivo è costruirne uno ogni milione di abitanti. L'altro quesito riguardava quanti tamponi e test sierologici saranno fatti in Italia nei prossimi due mesi, svelando eventualmente anche quale sarà la linea guida che determinerà la scelta dei soggetti sottoposti.
"Abbiamo mandato - ha fatto sapere il Governo - alle Regioni 2,7 milioni di tamponi. Ne hanno usati 2 milioni. Ne manderemo nei prossimi due mesi altri 5 milioni. Dalla prossima settimana faremo i primi 150.000 test sierologici ad un campione di cittadini definito da Istat e Inail. A questi si aggiungeranno quelli che stanno facendo le singole regioni". Il quarto punto, invece, riguardava la necessità di conoscere quanto personale medico e paramedico sarà assunto in ragione della possibilità di dover fronteggiare ancora l'emergenza. La risposta ha parlato di 22.000 unità di personale già assunte. Infine Formigli da Conte contava di ricevere informazioni aggiuntive su come e quando entrerà in funzione il sistema di tracciamento di coloro i quali avranno contratto l'infezione. La sperimentazione è stata annunciata nella risposta per fine maggio.