Matteo Renzi al centro delle critiche social, ma anche politiche, dopo il discorso pronunciato in Senato nel pomeriggio di giovedì 30 aprile. Il leader di Italia Viva ha criticato aspramente la gestione della crisi in corso da parte del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ma la frase forse più ad effetto pronunciata dall'ex Premier è stata quella sui "morti di Bergamo e Brescia" i quali, a suo dire, se potessero parlare ci chiederebbero di riaprire le attività economiche.
Riferimento ai defunti lombardi che ha scatenato un putiferio sui social, con Andrea Scanzi, il pentastellato Castaldo e persino le Sardine indignati con Renzi.
Il discorso di Renzi in Senato
Matteo Renzi ha replicato all'informativa sulla cosiddetta Fase 2 tenuta dal Presidente del Consiglio nelle due aule del parlamento. Renzi, pur sostenendo con il suo partito la maggioranza giallorossa, non ha risparmiato critiche pesanti a Giuseppe Conte sulla gestione dell'emergenza economica e sanitaria, arrivando persino a minacciare di staccare la spina all'esecutivo in caso il Premier voglia proseguire su una strada "populista" continuando a tenere gli italiani agli "arresti domiciliari".
Secondo l’ex Premier "gli italiani per l'emergenza sanitaria sono in uno stato che ricorda gli arresti domiciliari" e non si può uscire quindi da questa situazione "con un paternalismo populista o una visione priva di politica".
Matteo Renzi e la frase sui defunti lombardi che fa discutere
Insomma, secondo Matteo Renzi non solo il nostro Paese, ma anche il Governo Conte si trova di fronte ad un "bivio". E se il Premier dovesse scegliere la "strada del populismo", ha calcato la mano Renzi "non avrà al suo fianco Italia Viva".
Tanto per essere chiaro, il senatore toscano ha ricordato di non aver negato i "pieni poteri a Salvini per darli ad altri".
Ma è verso la fine del suo intervento che il Rottamatore si è lasciato andare ad una dichiarazione che ha fatto subito discutere. "Quando diciamo di riaprire, onoriamo quei morti. La gente di Bergamo e Brescia che non c'è più, se potesse parlare ci direbbe di riaprire", ha concluso.
“I morti di Bergamo ci direbbero ripartite anche per noi”. L’ha detto davvero. Matteo #Renzi è arrivato a dire anche questo. Siamo davvero oltre ogni indecenza e vergogna. Mamma mia. https://t.co/J2JypAlxdB
— Andrea Scanzi (@AndreaScanzi) April 30, 2020
Rabbia e indignazione su Twitter contro Renzi
Immediate sono state le reazioni, soprattutto sui social network e per la maggior parte di segno negativo. Da segnalare, tra i tanti messaggi di hater e leoni da tastiera, quello di Andrea Scanzi. "L'ha detto davvero - ha commentato indignato su Twitter il giornalista del Fatto Quotidiano - Matteo Renzi è arrivato a dire anche questo, siamo davvero oltre ogni decenza e vergogna".
"I morti di Bergamo, se potessero, direbbero aprite anche per noi"
Non è #Salvini, non è Meloni e non è Fontana. Senatore #Renzi, i morti non parlano, non tolga a loro e a i loro parenti la dignità che meritano. #Parlamento pic.twitter.com/U1x5g9wJfl
— 6000 Sardine (@6000sardine) April 30, 2020
Ma anche il movimento delle Sardine, considerato vicino a posizioni di sinistra, ha voluto prendere immediatamente le distanze.
"Non è Salvini, non è Meloni e non è Fontana - si legge sul loro profilo ufficiale - senatore Renzi i morti non parlano, non tolga a loro e ai loro parenti la dignità che meritano".
Degno di nota anche il cinguettio di Fabio Massimo Castaldo. "Ma chi si crede di essere per permettersi di usare i morti per fare propaganda in Senato contro il Governo? - si è chiesto il Vicepresidente M5S del Parlamento europeo - si vergogni per le sue parole e chieda scusa a tutti gli italiani".
#Renzi si permette di dire "Onoriamo i morti riaprendo, loro vorrebbero così". Ma chi si crede di essere per permettersi di usare i morti per fare propaganda in #Senato contro il governo? Si vergogni per le sue parole e chieda scusa a tutti gli italiani. pic.twitter.com/PfoBmxC3Et
— Fabio Massimo Castaldo (@FMCastaldo) April 30, 2020