Marco Rizzo attacca maggioranza e opposizioni. Il segretario generale del Partito Comunista ce l’ha sia con il governo Conte che con il duo formato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Secondo Rizzo, infatti, i politici starebbero perdendo tempo, decidendo di scontrarsi solo sul tema dei migranti e dei porti aperti o chiusi. Dimostrazione di questa tesi, proposta da Rizzo durante Omnubus su La7, sarebbe il contenuto dei decreti sicurezza.
Quelli voluti dal leader leghista contenevano una norma contro i lavoratori che manifestano contro la delocalizzazione delle loro fabbriche. Ma il decreto appena varato dal governo “di sinistra” non l’ha modificata. Per questo il segretario del PC annuncia una manifestazione che si terrà sabato prossimo a Roma.
Marco Rizzo ospite di Omnibus su La7
Marco Rizzo è ospite del conduttore di Omnibus, Andrea Pancani, nella puntata di mercoledì 7 ottobre. Il tema dei decreti sicurezza rappresenta per Rizzo una “cartina di tornasole” anche rispetto al “tema del populismo”. Secondo il suo parere, infatti, è stata fatta “molta propaganda su questa vicenda dei porti”, sia da una parte Politica che dall’altra che hanno parlato solo di “porti aperti, porti chiusi”.
Ma il segretario del PC fa notare che nei decreti sicurezza “c’è un problema, quello dei lavoratori, che è stato espunto dalla destra”, nel senso che Salvini ha “lasciato” nei suoi decreti la norma contro i lavoratori e i disoccupati che manifestano. Ma, cosa ancora più grave, anche la sinistra “lo ha lasciato lo stesso”, accusa Rizzo. Poi, l’ex parlamentare prosegue nella sua analisi spiegando che, secondo quanto ancora prescritto dal nuovo decreto sicurezza, “se un lavoratore manifesta davanti alla propria fabbrica e blocca la strada per impedire che la delocalizzazione porti via i macchinari di quell’industria che magari ha preso i soldi dallo Stato e ora delocalizza in un altro Paese, si becca sei anni di galera”.
Il segretario del PC contro tutti: Conte, Di Maio, Zingaretti, Meloni e Salvini
Certo, ammette Marco Rizzo, “questa legge è stata fatta dalla destra, da Salvini, ma non è stata tolta dalla sinistra”. Insomma, attacca il segretario Comunista, “si giocano tutta la partita, Conte, Di Maio, Zingaretti da una parte, Salvini e Meloni dall’altra, sugli immigrati, ma dei lavoratori italiani non gliene frega niente a nessuno”, Secondo Rizzo il “tema centrale” della politica dovrebbe essere quello del “lavoro”, visto che i tempi per produrre gli oggetti e qualsiasi altra cosa ci serva “diminuiranno sempre di più”. Sarebbe necessaria, dunque, una “proposta di sistema” in favore della “piena occupazione, altro che reddito di cittadinanza” che, a suo parere, dovrebbe essere dato soltanto alle persone che “sono in difficoltà” e non a “gente che ne approfitta”.
Le persone non devono stare a casa, ne è convinto Rizzo, ma devono poter andare a lavorare. “Lavorare meno, lavorare tutti”, riprende poi un vecchio slogan degli anni ‘70 del secolo scorso, approfittando dei vantaggi che oggi offre la tecnologia.
Rizzo: ‘Jeans Levi's prodotto in 12 secondi, vogliamo riempire il mondo?'
“Oggi un jeans Levi’s viene prodotto in 12 secondi, cosa facciamo, riempiamo il mondo di blue jeans?”, si chiede polemicamente. In conclusione del suo intervento, Rizzo annuncia che sabato prossimo, 10 ottobre, il suo partito sarà in piazza a Roma per manifestare proprio sui temi del lavoro “contro il governo, contro questo modello di sistema”.
Lo scopo dichiarato è quello di far riprendere “in mano” l’Italia dai lavoratori, ovvero “da chi produce davvero la ricchezza del Paese. Non solo la classe operaia, ma anche il lavoro indipendente”. I braccianti agricoli immigrati, invece, conclude Rizzo, “vengono sfruttati dalle cooperative di sinistra”.