Matteo Bassetti lancia una frecciata al collega Massimo Galli, pur senza nominarlo direttamente. Ospite in collegamento video di Myrta Merlino a L’aria che tira, nella puntata del 14 gennaio del talk show di La7, il responsabile del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova tocca diversi temi. Compreso quello riguardante la crisi di governo in atto e l’eventualità di elezioni anticipate.

Galli va ripetendo da giorni di essere assolutamente contrario al ricorso alle urne in piena pandemia. Bassetti non gradisce questo intervento che considera tutto politico e bacchetta il collega: "A differenza di qualche mio collega lombardo, preferisco non fare Politica”.

Matteo Bassetti attacca Massimo Galli durante L’aria che tira

Myrta Merlino domanda al suo ospite la sua opinione sulla crisi politica in corso e sull’eventualità di elezioni anticipate. “Io a differenza di qualche mio collega lombardo preferisco non fare politica - replica secco l’infettivologo - per quanto riguarda il lavoro del professor Bassetti e del suo gruppo, che il governo stia su o cada cambia poco, perché noi abbiamo gestito l’epidemia con la Regione Liguria”, ci tiene a precisare.

Bassetti: ‘Gli ospedali hanno vinto grazie alle Regioni, non certo al governo’

Bassetti ricorda anche che “nessuno ha detto che per 4/5 questa epidemia è stata gestita bene grazie alle Regioni”. A suo modo di vedere, infatti, “se noi non avessimo avuto gli ospedali, se oggi dobbiamo fare una pagella di chi ha vinto e chi ha perso nel Covid, possiamo dire che la scuola ha perso, i trasporti hanno perso, ma gli ospedali hanno vinto”. E a questo, aggiunge, “grazie all’organizzazione regionale, non certo grazie al governo”, attacca il medico. Quindi, ribadisce, che il governo Conte cada o no, “cambia poco nella gestione della pandemia. I posti letto li troviamo noi, non li trova mica il ministero o il Cts”.

L’infettivologo contrario a un nuovo lockdown

Durante la sua video intervista a L’aria che tira, Matteo Bassetti viene invitato dalla conduttrice a esprimersi anche su altri temi. Ad esempio, la necessità o meno di un nuovo lockdown nazionale, richiesto “a gran voce” da diversi medici. L’infettivologo replica ricordando che “il lockdown lo abbiamo fatto a marzo perché non avevamo alternative. Non sapevamo neanche bene cosa fosse l’Rt, cosa volesse dire avere dei posti in terapia intensiva”. Adesso, invece, “abbiamo degli indicatori, quindi o diciamo che quello che abbiamo fatto fino a oggi è tutto sbagliato, ma bisogna che qualcuno si assuma la responsabilità di dirlo, oppure è bene tornare su qualcosa che aveva almeno un razionale scientifico (la divisione in colori delle Regioni ndr)”.

Bassetti spiega che il lockdown, al contrario, “non ha un razionale scientifico”, ma rappresenta solo una “misura unica che si può fare se si prende la responsabilità politica, economica e sociale”. Comunque sia, lui si dice convinto che il metodo delle Regioni a colori “abbia dato qualche effetto”.