Basta allarmismo sul coronavirus, la terza ondata probabilmente non arriverà mai. Ad esprimere un giudizio così puntuale sul possibile sviluppo della pandemia in corso non è, come si potrebbe pensare, un sedicente "negazionista", ma un importante medico. Si tratta di Maurizio Viecca, primario dell'ospedale Sacco di Milano (lo stesso di Massimo Galli, ndr), dove ricopre il ruolo di direttore del dipartimento di Alte specialità e di direttore del reparto di Cardiologia.

Secondo il cardiologo, dunque, bisogna smetterla con gli "allarmismi" sul possibile arrivo della terza ondata. Una smentita indiretta di quanto affermato solo pochi giorni fa dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha invece parlato di "impennata dei contagi" in arrivo.

L'allarme di Conte sull'impennata di casi di coronavirus

Soltanto pochi giorni fa, intervistato dal Tg3, Giuseppe Conte ha avvertito gli italiani sulla "impennata" di contagi di Coronavirus in arrivo nel nostro Paese. "Dopo Gran Bretagna, Irlanda e Germania sta arrivando anche da noi: non sarà facile, dobbiamo fare ancora dei sacrifici", ha precisato il presidente del Consiglio.

Insomma, secondo il premier, l'emergenza sanitaria provocata dal coronavirus non sarebbe affatto vicina alla fine. E un aumento vertiginoso dei nuovi casi, magari provocato dalla diffusione della cosiddetta variante inglese, potrebbe persino incidere sulla velocità della campagna vaccinale.

Governo preoccupato dalla variante inglese del coronavirus

Dunque, anche se Conte non fornisce date precise, il timore è quello che ci si dovrà abituare a convivere con il coronavirus ancora per diverse settimane, se non addirittura mesi. A preoccupare il governo, come appena accennato, è la situazione dei contagi in Paesi come Gran Bretagna e Germania che, probabilmente a causa della variante inglese, stanno facendo registrare numeri record: più di 50mila casi al giorno e oltre mille morti.

In questa situazione descritta come drammatica, sembra quindi impossibile, almeno per ora, allentare le misure restrittive che, infatti, entreranno in vigore con il nuovo Dpcm a partire dalla mezzanotte di domenica 17 gennaio.

Il cardiologo smentisce il premier: 'Non ci sono segni di terza ondata'

La rigida posizione del governo, che conferma delle misure restrittive anti coronavirus contenute nel nuovo Dpcm, non convince però tutti. Una voce autorevole e contraria è ad esempio quella del medico Maurizio Viecca. Il cardiologo del Sacco spiega che, almeno per quanto riguarda il pronto soccorso dell'ospedale dove lavora, "non c'è nessun affollamento di pazienti Covid". Il numero dei ricoveri giornalieri, infatti, ammonta a circa 20 unità, a fronte delle 30 registrate durante l'ultimo recente picco.

Per questo motivo, Viecca ci tiene a sottolineare con forza che "non ci sono segni di una terza ondata e bisogna smetterla con gli allarmismi". Inoltre, precisa il primario, "la storia dei virus insegna che diventano più contagiosi e meno letali per poter sopravvivere". Dunque, conclude, "nel giro di due o tre mesi, se le vaccinazioni proseguono, inizieremo a vedere la luce".