Il ministro dell'economia e delle finanze Roberto Gualtieri si dice preoccupato per questa crisi del governo Conte: "L'apertura di una crisi in piena pandemia, nel momento in cui occorre varare provvedimenti di sostegno all'economia e si sta finalizzando un piano economico storico, è un atto di un'irresponsabilità senza precedenti". Il rischio è quello di un rallentamento dei tempi per gli interventi che portano all'erogazione degli aiuti anti-Covid. Con le dimissioni delle due ministre di Italia viva, Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, il partito di Matteo Renzi apre una crisi da tempo preannunciata.

Questa situazione arriva in tempo di pandemia dove i cittadini italiani sono preda di un'emergenza economico-sanitaria eccezionale.

Gualtieri: 'Una dannosa perdita di tempo' l'uscita di Italia viva dalla maggioranza

Secondo il ministro Gualtieri, serve una maggioranza con pieni poteri per una nuova richiesta di deficit, ma questo è un atto "incompatibile" con una crisi di governo. L'approvazione dello scostamento di bilancio e del quinto decreto ristori sarà il prossimo passo da fare per poter sbloccare gli ennesimi aiuti anti-Covid. Il decreto Ristori include il prolungamento della cassa integrazione, il rafforzamento della sanità, l'acquisto dei vaccini, nuovi fondi per i comuni e per la scuola.

L'ex premier Matteo Renzi annuncia che Iv sarà a favore dello scostamento di bilancio. Intanto, il leader di Iv si preoccupa anche di mettere fretta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, chiedendogli di salire al Quirinale per le dimissioni entro venerdì. Due passaggi istituzionali permettono al premier Conte di prendere tempo: ieri sera durante il Consiglio dei Ministri si è occupato dello scostamento di bilancio mentre nel prossimo si concentrerà sul decreto Ristori.

Per questo atto di irresponsabilità sono a rischio i tempi degli interventi economici anti-Covid

A subire questi contrattempi istituzionali, dovuti alla crisi dell'esecutivo di Conte, sono soprattutto le piccole e medie imprese. Tutte le attività a cui non è permesso aprire al momento, da quelle ristorative a quelle dello spettacolo, rischiano di vedere allungati i tempi per le erogazioni dei sostegni economici anti-Covid.

In ballo ci sono anche i nuovi indennizzi che superano lo schema Ateco, per estendere aiuti anche a quei settori che non hanno dovuto chiudere ma hanno riscontrato delle perdite. Importante sarà anche prorogare la cassa integrazione, in scadenza a fine marzo, determinante per scongiurare gli effetti dello sblocco dei licenziamenti. La crisi di governo avviata dal leader di Italia viva Renzi potrebbe creare disagi anche sul tema dei vaccini. Alla sanità spetterebbero più di tre miliardi, di cui la metà sarebbero stanziati per i vaccini. Ovviamente i fondi andrebbero anche per sostenere i comuni e la scuola. Intanto il M5S chiede anche la rottamazione delle cartelle fiscali inviate già ai contribuenti.

Lo scenario politico dopo la crisi del governo Conte è preoccupante

Sembra si debba aspettare una settimana per poter ufficializzare la crisi in parlamento. Il Pd cerca di evitare le elezioni immediate; anche Matteo Renzi non sembra dell'idea di andare alle urne presto. Restano comunque distanti le idee fra il segretario del Pd Nicola Zingaretti e il leader di Italia viva. Il presidente della regione Lazio certifica "l'inaffidabilità politica" dell'ex premier davanti ai dem che chiedono ai responsabili di questa crisi di uscire allo scoperto. La linea del Pd è quella di trovare un accordo all'interno della maggioranza per ottenere una crisi lampo e un governo presieduto dallo stesso Conte. Il pentastellato Di Maio dice mai più con Renzi e con Italia viva. Pd, Leu e M5s si schierano comunque in difesa del premier che è alla conta di chi potrebbe sostenerlo in parlamento.