Riaperture al centro del dibattito politico. Dopo l'ok del governo al pubblico in presenza per le gare egli Europei di Calcio, monta la protesta del settore dello spettacolo. Chiedono regole chiare e certe, e vogliono maggiori tutele. Se lo stadio Olimpico può riaprire al pubblico, la stessa misura viene chiesta dalla Fimi e dai promoter dei concerti. Chiedono che non si ragioni su numeri fissi ma in base alla capienza degli spazi. Franceschini, nel question time alla Camera di alcuni giorni fa, ha garantito che farà il possibile aumentando il tetto massimo di spettatori.

E sugli stadi il Ministro ha detto che "le stesse regole dovrebbero riguardare i concerti e gli spettacoli negli stadi o in spazi analoghi".

Riaperture, l'ok del governo agli stadi

Il governo ha dato l'ok alle riaperture degli stadi. Per le partite di calcio di Euro 2021, allo Stadio Olimpico sarà consentito l'accesso al pubblico. A dare l'annuncio è stata Valentina Vezzali, Sottosegretario con delega allo Sport. Fa sapere che si tratta di un importante risultato non solo per il calcio "ma per tutto lo sport italiano". Sarà un momento simbolo, perché "quel giorno sarà un momento di ripartenza di tutto il movimento sportivo". Nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia di coronavirus, il pubblico ci sarà fino al 25% della capienza.

Nel caso dello Stadio Olimpico di Roma si parla di una capienza massima stimata intorno ai 17mila spettatori.

La decisione, però, non è stata ben accolta dal mondo dello spettacolo. Il settore, duramente colpito da oltre un anno, ha dovuto per due anni consecutivi posticipare i concerti e i music festival più grandi al 2022.

Il Ministro della Cultura garantisce che farà il massimo per salvare l'estate 2021. Ma la Fimi e i promoters di concerti chiedono interventi più forti. Temono disparità di trattamento rispetto al mondo del pallone.

Franceschini: 'Grande stagione all'aperto'

"Intendo fare tutto il possibile per la riapertura di tutti i luoghi dello spettacolo".

Con queste parole Dario Franceschini, in occasione del question time alla Camera, ha provato a rassicurare il mondo dello spettacolo. Nonostante le enormi difficoltà, promette che il Governo farà il massimo per garantire le riaperture del settore colpito. L'obiettivo è aumentare il pubblico per eventi all'aperto e al chiuso al fine di fare una "grande stagione all'aperto".

Il fine è quello di chiedere l'aumento della capienza per il pubblico. Se la norma attualmente garantisce il 20% dei posti per una sala al chiuso, con un pubblico di massimo 200 persone, all'aperto il pubblico passa invece a 400. Il Ministro vuole intervenire su questo per "passare al 50% della capienza". Si chiede nello specifico di aumentare la capienza fino 500 persone al chiuso, e di portarla a 1000 per i luoghi all'aperto".

Lo stesso Franceschini ha fatto sapere, quando ancora la decisione sugli Europei non era ufficiale, che bisogna utilizzare le stesse regole sia per i concerti che per gli stadio di calcio. Bisogna ora attendere il parere definitivo del Comitato Tecnico Scientifico.

Riaperture: 'Protocolli anche per la musica live'

La decisione del governo sulle riaperture dello Stadio Olimpico ha scatenato dure proteste da parte del settore della musica dal vivo La Fimi parla di "farsa". La Federazione dell'Industria Musicale Italiana non tollera il fatto che si dibatta di "protocolli stringenti" per i concerti e gli eventi dal vivo, mentre viene approvato "un piano per l’accesso di oltre 16mila persone all’Olimpico".

I promoter di concerti Live Nation, Vivo Concerti e Friends&Partners, sono contenti della decisione presa dal governo. Si aspettano però una risposta forte anche per il mondo dei concerti. Si auspicano infatti "che gli stessi criteri vengano applicati per il settore dello spettacolo e della musica dal vivo".

Ci vuole oltretutto una regola certa per il "calcolo delle 'capienze Covid". Chiedono che siano calcolate "non a numero fisso bensì in relazione ai metri quadrati disponibili" per ogni singola location. Solo in questo modo si può garantire di applicare il protocollo di sicurezza. "Se i protocolli sicuri valgono per lo sport, devono valere anche per la filiera della musica live". Temono inoltre che possano esserci disparità nelle riaperture per il calcolo degli spettatori tra il mondo del calcio e quello della musica. E questo in caso sarebbe "inaccettabile".