A poche settimane dal suo insediamento alla Casa Bianca, Donald Trump si è mostrato favorevole a un piano per un cessate il fuoco in Libano, con l’obiettivo di ridurre le tensioni tra Israele e Hezbollah, e stabilire un fragile equilibrio nella regione. La notizia, riportata dal Wall Street Journal e rimbalzata sui media israeliani, sottolinea come il ministro israeliano per gli Affari Strategici, Ron Dermer, abbia presentato la proposta direttamente a Trump nella sua residenza di Mar-a-Lago.

Secondo il piano, Hezbollah sarebbe chiamato a ritirare truppe e armamenti dal confine con Israele, spostandosi a nord del fiume Litani. Il controllo dell’area verrebbe affidato all’esercito libanese e alle forze di peacekeeping delle Nazioni Unite, con il compito di impedire qualsiasi ritorno delle milizie sciite.

Trump, che si insedierà alla Casa Bianca il 20 gennaio e che al momento non possiede alcun potere decisionale, secondo quanto riportato dall'ANSA avrebbe espresso l’auspicio che il piano venga implementato prima del suo ritorno nello Studio Ovale. "Un primo passo per la stabilità" avrebbe commentato secondo fonti vicine al dossier.

Bombardamenti su Beirut: nuovo capitolo di un conflitto senza tregua

Mentre si discute di pace, la guerra continua. Questa mattina Israele ha bombardato di nuovo la periferia sud di Beirut. Le immagini trasmesse da AFP TV mostrano una densa colonna di fumo grigio scuro che si alza dalla zona di Ghobeiry, teatro di bombardamenti mirati contro strutture affiliate a Hezbollah.

"A tutti i residenti della periferia sud, in particolare nella zona di Ghobeiry, vi trovate vicino a installazioni e interessi legati a Hezbollah. Le forze di difesa israeliane agiranno con forza a breve" ha dichiarato Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell’IDF, in un avvertimento diffuso poco prima degli attacchi.

Il portavoce ha confermato che due missili lanciati dal Libano sono stati intercettati in territorio israeliano dalle forze aeree. "La sicurezza dei cittadini israeliani è la nostra priorità" si legge in un messaggio pubblicato dall’esercito israeliano sul canale Telegram.

Un fragile equilibrio sul filo del rasoio

Il piano del cessate il fuoco arriva in un momento in cui il rischio di escalation tra Israele e Hezbollah sembra più concreto che mai. Da un lato, il Libano vive sotto un governo debole e con un’economia danneggiata; dall’altro, Israele è deciso a eliminare qualsiasi minaccia proveniente dal confine nord.

Se il piano di Trump e Dermer dovesse andare in porto, rappresenterebbe una rara occasione di de-escalation.

Tuttavia, la fragilità delle istituzioni libanesi e la complessità delle dinamiche interne ad Hezbollah rendono incerta ogni previsione.

Con il tempo che stringe prima dell’insediamento ufficiale, Trump sembra volere consolidare la sua immagine come mediatore nei conflitti mediorientali. Ma il futuro della pace in Libano rimane, come sempre, sospeso su un filo sottile, in balia dei venti della politica e della guerra.