Nell'ambito della rivoluzione interna alle agenzie federali americane, Donald Trump ha assegnato un ruolo di peso all'interno dell'FBI a Dan Bongino, noto ex conduttore di Fox News e commentatore di estrema destra. Bongino, ora vice direttore dell'agenzia federale, è stato recentemente scelto da Trump, sottolineando una strategia che sembra prediligere figure di spicco non tradizionali per ruoli chiave di leadership. Generalmente, infatti, il ruolo di vice capo dell'FBI è affidato a funzionari con una lunga esperienza nell'agenzia, tuttavia, Bongino rappresenta un'eccezione.

Con un passato come agente del Secret Service e poliziotto a New York, Bongino non ha mai perso occasione, nei suoi interventi pubblici e sul suo podcast, per criticare l'FBI, descrivendo le sue azioni come "abominevoli".

Una nomina politica per un podcaster senza esperienza

La nomina di Bongino non passa inosservata, sia per la sua mancanza di esperienza nei ruoli di alto profilo all'interno di agenzie di intelligence, sia per le sue posizioni politiche nettamente schierate. Questo recente incarico segue la promozione di Kash Patel, altra figura altamente controversa secondo i critici, alla guida dell'FBI.

Donald Trump ha sfruttato Truth Social, il suo social network, per annunciare la nomina di Bongino: "Dan Bongino, un uomo con un amore e una passione incredibile per il nostro Paese, è stato nominato prossimo vicedirettore dell'FBI dall'uomo che sarà il direttore migliore di sempre, Kash Patel".

Sullo stesso canale si esprime un endorsement deciso che sottolinea un legame stretto tra le nuove figure a capo dell'agenzia. All'interno della comunità dell'intelligence, ci si interroga sulle implicazioni di queste recenti nomine. Sembra infatti che un ulteriore elemento di preoccupazione sia la mancanza di conferma da parte del Senato per la posizione di Bongino, sottolineando una certa insicurezza istituzionale.

La storia di Bongino, da commentatore Fox a candidato sconfitto

Ex candidato politico senza successo, Bongino si è evoluto in un noto podcaster dalle vedute fortemente conservatrici e critiche, in particolare verso il Dipartimento di Giustizia e l'FBI. Ha più volte chiesto riforme radicali all'interno dell'agenzia e ora avrà un'opportunità inedita per influenzarne l'operato dall'interno.

L'insolita scelta di Trump, all'indomani di investigazioni delicate e controversie politiche, lascia aperte molte domande sul futuro dell'FBI sotto questa nuova leadership. Patel e Bongino controlleranno una agenzia con 37.000 dipendenti in 55 uffici negli Stati Uniti. Inoltre avranno il controllo di 350 uffici in più di 60 Paesi esteri.