Secondolo Statuto dei Lavoratori, i datori di lavoro hanno diritto a richiedere levisite fiscali, un accertamento previsto dall'art.5 dellaL.300/70, predisposto dall'INPS o dal datore di lavoro per verificarel'effettivo stato di malattia del dipendente assente per motivi di Salute.La visita fiscale, infatti, non è soltanto volta a controllare dellapresenza del lavoratore in malattia nel proprio domicilio, ma a una vera epropria verifica di merito. Ecco tutte le informazioni su orari e regole delle visitefiscali .
Il lavoratore che si assenta dal lavoro per motivi di salutedeve dare comunicazione tempestiva sia al proprio datore di lavoro che alproprio medico curante.
Infatti il medico curante, a seguito della segnalazione, dovrà compilare il certificatotelematico di malattia in un'apposita sezione che si trova sulsito dell'INPS,che a sua volta provvederà ad inviaretale certificato al datore di lavoro.
Unavolta che il certificato medico è stato inviato, o al massimo entro un giorno,l'informazione è visibile a tutti i soggetti interessati che a questo puntopossono richiedere che venga effettuata la visita fiscale.
Inoltreil lavoratore è obbligato anche a fornire un indirizzo dove esserereperibile, in fasce orarie stabilite e per tutto il periodo di malattiaassegnato dal medico di medicina generale nel certificato. Secondoquanto stabilito dai contratti nazionali, l'indirizzo fornito può anche esseredifferente da quello di residenza.
Il medico dell'ASL per effettuarel'accertamento dovrà recarsi al domicilio indicato dal lavoratore, negli oraridi reperibilità imposti dalla legge.
Peri dipendenti pubblici, l'articolo 16 della Legge 111, elimina laprecedente obbligatorietà dell'accertamento della malattia, che diventa adiscrezione del dirigente. Il controllo è comunque richiesto dal primo giornoquando l'assenza si verifica nei giorni precedenti o successivi aquelli non lavorativi.
Per i lavoratori privati, l'INPS fa eseguire le visitefiscali a campione tra tutti i certificati pervenuti. Anche il datore di lavorodel dipendente privato può richiedere una visita fiscale attraverso l'AziendaSanitaria Locale, ma in questo caso la visita ha un costo per la dittarichiedente.
Perquanto riguarda poi gli orari in cui il lavoratore assente per malattiadeve essere reperibile presso l'indirizzo da lui indicato, bisogna fare unadistinzione; infatti per i dipendenti privati le visite fiscali sieffettuano 7 giorni su 7, dalle ore 10:00 alle ore 12:00 e dalle ore 17:00 alleore 19:00, mentre per i dipendenti della pubblicaamministrazione, le visite fiscali si effettuano 7 giorni su 7, lavorativi enon e festivi, dalle ore 09:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 18:00.
Per idipendenti pubblici vi è l'esclusione dall'obbligo del rispetto ditali fasce orarie di reperibilità, se l'assenza dal lavoro sia per gravipatologie che richiedono terapie salvavita; infortuni sul lavoro; malattie perle quali è stata riconosciuta la causa di servizio; stati patologici sottesi oconnessi alla situazione di invalidità riconosciuta.
Inoltre, nel caso in cui il dipendente siallontana dall'indirizzo comunicato negli orari direperibilità per effettuare visite mediche, prestazioni o accertamentispecialistici o per altri giustificati motivi che devono essere, a richiesta,documentati deve darne preventiva comunicazione all'amministrazione.
Nell'ipotesiin cui il lavoratore non sia presente al domicilio al momento dellavisita, il medico fiscale lascia al un invito a presentarsi per una visitaambulatoriale presso l'Ufficio Visite Fiscali – Servizio Medicina Legale.
Inqualunque caso, dopo la visita a domicilio o in ambulatorio, verrà inviato ilreferto medico al datore di lavoro.
Illavoratore ha la facoltà di rifiutarsi di far entrare i medici al di fuoridell'orario di reperibilità. Il rifiuto non rappresenta per il datoremotivo per valutare se il lavoratore sia ingiustamente assente dalluogo di lavoro, né motivo per l'INPS di non pagare al lavoratore l'indennitàdi malattia. Una volta ricevuta la visita fiscale che conferma la prognosi illavoratore non è più soggetto alle fasce di reperibilità per tutto il periododella malattia. Ulteriori richieste di visite da parte dei datori di lavoroconfigurano il reato di vessazione.
Il MedicoFiscale ha facoltà di ridurre o confermare la prognosi del medico di base,in caso di riduzione, se il certificato di malattia è stato rilasciato allavoratore in un ospedale o da uno specialista ed è corredato da relativadocumentazione clinica, questo assume maggior valore rispetto al parere delmedico dell'ASL.
Adun'assenza ingiustificata segue la trattenuta di un giorno di retribuzionein busta paga e il rifiuto dell'INPS di corrispondere al datore l'indennità dimalattia. In linea di massima alla prima assenza ingiustificata c'è latrattenuta fino a 10 giorni di malattia. Nel caso di assenza ingiustificata perun numero di giorni anche non consecutivi superiori a 3 nell'arco diun biennio, o comunque per più di 7 giorni nel corso degli ultimi 10 anni, èprevisto il licenziamento con preavviso per giustificati motivi.
Con lacircolare n. 9/2013 per l'avvio del processo di programmazione e budget per il2013 l'INPS è intervenuta in merito alle visite fiscalichiedendo:una contrazione del 5% dei costi delle visitefiscali, l'aumento del 3% degli importi recuperati grazie alla riduzionedelle prognosi.
I certificati di malattia nei primi due mesi del 2013 sonostati circa 5,33 milioni, relativi a lavoratori pubblici e privati,207.000 in più rispetto a quelli del 2012 e, secondo l'INPS, c'è bisogno difare dei tagli. Una decisione che non è andata giù alla categoria dei medici;infatti l'Ordine dei medici di Milano ha replicato: "Il medico cheformula una prognosi non può e non deve seguire logiche di carattere economicistico,né tantomeno deve ridurla per rispondere a un'impostazione verticistica. Ilsottotesto della circolare è che il 3% dei certificati è falso. Per noi èinaccettabile. Hanno inserito la malattia tra i costi, come i toner dellestampanti",anche il il ministro Balduzzi si è dichiarato contrario aquesti tagli.