Per volere del Ministero della Salute, in pochi forse sanno che nella campagna rovigotta, sono nate coltivazioni di canapa per scopi benefici. E questa pianta sembra averne molti, anche per la costruzione di materiali di utilità quotidiana. Dal sapone, alle borsette, alle giacche... etc. tutti prodotti di ottima fattura e fatti per durare nel tempo.

All'interno di un Istituto, che a prima vista sembrerebbe una scuola per bambini, troviamo parecchie "aule" in cui al posto dei banchi e delle sedie, ci sono coltivazioni di canapa. Il Responsabile del progetto è il Professor Gianpaolo Grassi.

Il Grassi ha iniziato a studiare vita, morte e soprattutto miracoli della canapa dal 1994, anno in cui vennero stanziati i primi fondi per la ricerca, nella sede distaccata del Centro per le colture industriali di Bologna. Da allora, ancora e direi maggiormente rispetto a 19 anni fa, continua i suoi studi studiando gli effetti sul campo.

La canapa, a livello farmacologico, aiuta a soffrire meno con controindicazioni meno invasive di altre sostanze costruite in laboratorio. La prova è la liberalizzazione in una nazione conservatrice, da questo punto di vista, come gli Stati Uniti. Per ora, per effetto di un referendum, in Colorado e nello Stato di Washington la cannabis è stata liberalizzata, soprattutto per uso medico.

Dell'Olanda e dei suoi coffee shop penso che abbiamo tutti sentito parlare.

In Italia per ora i malati in cura con farmaci a base di cannabis sono 105, come ci spiega Enzo Brogi, consigliere regionale del PD, che per motivi affettivi combatte una dura guerra per l'uso farmacologico. Le prime regioni che si stanno muovendo in tal senso sono la Liguria, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e soprattutto la Toscana, proprio per merito del Consigliere Brogi.

Secondo voi è giusto investire su questo tipo di ricerca?