Una protesi per dare più indipendenza ai malati di Sla e per aiutarli nei movimenti degli arti superiori. La nuova tecnologia progettata da Mundus (Multimodal Neuroprosthesis for Daily Upper limb Support) e coordinata dal Politecnico di Milano può dare maggiore autonomia alle persone affette da questa malattia neurodegenerativa offrendosi come valido ausilio per le piccole cose della vita di tutti i giorni. 

Questa innovativa protesi servirà per stimolare il braccio a compiere determinati gesti come alzare una bottiglia per bere oppure più in generale per afferrare oggetti e spostarli con maggiore autonomia.

Questo è lo scopo di Mundus, progetto che da diverso tempo cerca di aiutare persone on questo tipo di malattia e che ora, con questa protesi, può andare incontro alle esigenze di individui malati di Sla, di Sclerosi Multipla o affetti dalla sindrome di Friedreich Ataxia. 

Questa protesi funziona in maniera differente da individuo a individuo a seconda dello stadio della malattia e a seconda delle impossibilità di ogni singola persona. Il controllo avviene in modo modulare attraverso i segnali elettromagnetici residuali nel braccio: la protesi è applicabile anche allo sguardo e nei casi più gravi ai segnali celebrali dell'individuo. L'individuo comunica al sistema quel che vuole fare e la protesi attiva un sistema di stimolazione che porta la persona a realizzare ciò che intende fare.

E' possibile anche stimolare l'apertura della mano con un particolare sistema di elettrodi che da una serie di impulsi volti ad un movimento coordinato ed efficace per utilizzare al meglio la propria mano.