E' stata presentata il giorno 28 maggio, la Relazione Europea sulla Droga dall'EMCDDA (agenzia europea delle droghe), che illustra una panoramica sul fenomeno e sull'evoluzione dell'utilizzo delle sostanze stupefacenti all'interno dei paesi membri, sulla base dei tre anni avvenire 2013/2015. Alla relazione disponibile online, è associata la Prospettiva sulle Droghe, il Bollettino Statistico, e le Panoramiche per Paese al fine di rendere questo strumento efficace e attuale.

Le tendenze e gli sviluppi sono affrontati negli aspetti generali del fenomeno che nasce e si sviluppa all'interno della crisi economica, della globalizzazione e del cambiamento in atto della società.

I dati statistici sono riferiti all'anno 2011, quelli forniti dalla relazione si basano sulle informazioni degli Stati dell'UE e dai paesi candidati, Croazia, Turchia e Norvegia, con la collaborazione di Reitox, la rete informativa europea sulle droghe e la tossicodipendenza.



La relazione riporta i dati sull'uso delle sostanze stupefacenti che si confermano stabili rispetto agli anni precedenti, positivi se paragonati agli standard storici, con la diminuzione per via parenterale del primo consumo. Nuove problematiche sono legate all'utilizzo di internet e alla sua velocità d'informazione. La rete affila il suo potenziale nella connessione di più soggetti, che operano con la peculiarità dell'anonimato a cui rispondono soprattutto i più giovani.

Sul mutamento dei metodi di diffusione, cresce la preoccupazione ma anche la possibilità di intervenire più velocemente e in modo efficace.

In leggera diminuzione l'uso di cannabis, che rimane comunque la sostanza più utilizzata, anche nella visione complessiva dell'uso terapeutico destinato alla disintossicazione da eroina sui pazienti in terapia sostituiva.

In Italia sono in 109.987. L'assistenza per la disintossicazione è fondamentale per la riabilitazione e per arginare il fenomeno della droga, con una domanda crescente delle comunità sanitarie di un sostegno psicosociale, da inserire nei principali contesti educativi come la famiglia e la scuola e all'approccio al divertimento notturno.





Il primo utilizzo delle droghe, ovvero di oppiacei, cocaina, anfetamine, ecstasy, e cannabis, si concentra nella fascia di età dai 15 ai 22 anni, in netta prevalenza persone di sesso maschile. Le droghe sintetiche, classificate come stimolanti e psicoattive, tra cui amfetamine ed ecstasy vengono scelte soprattutto per il basso costo abbinato alle quantità, ed entrano in concorrenza con la tendenza generale all'uso di cocaina.

Tra le sostanze sintetiche è comparso nel 2013 il mefedrone, una sostanza illecita che insieme alle altre droghe sintetiche imita gli effetti di quelle a base vegetale. Incontrollate nella composizione, sono considerate tra le più pericolose, la loro apparizione sul mercato è registrata con la frequenza di una volta a settimana circa.

La loro fabbricazione è europea, coinvolti i Paesi Bassi, come Belgio, Polonia e Paesi Baltici, ma anche Germania e Ungheria, con una produzione svolta all'interno di piccoli laboratori o su più ampia scala, destinata all'uso personale oppure con rotta verso il Medioriente.



Ammontano a 1 milione i sequestri di droghe illecite, nella maggior parte piccole dosi prelevate ai consumatori. L'Europa si conferma il mercato più prezioso per la criminalità organizzata, provenienti dalle regioni dell'Africa le foglie di cannabis, tra cui marijuana e hashish, per un totale di sostanze sequestrate di circa 2500 tonnellate, di cui il 41% di foglie e del 36% di resina, prelevate maggiormente in Inghilterra e Spagna.

In netto calo il sequestro di eroina, e una variazione dei traffici della cocaina proveniente da Perù, Bolivia e Colombia che giustifica l'importanza sempre maggiore dei porti belgi e olandesi.



Al consumo delle droghe è legata la diffusione del virus dell'Epatite C; venticinque paesi europei hanno inserito programmi di vaccinazione nazionale, e la distribuzione di siringhe attraverso programmi specializzati ai consumatori per evitare la diffusione del virus dell'HIV. Tra questi non figura l'Italia, che invece dispone di programmi per l'assunzione domiciliare di naxalone, per il trattamento dei consumatori problematici di oppiacei, tra cui una presenza massiccia di ex carcerati.



Si osserva in conclusione, che la valutazione economica comparata ai benefici dei percorsi d'azione, anche se con dati parziali, potrebbe essere uno strumento di valutazione politica per la spesa pubblica da destinare alla ricerca di metodi educativi e sanitari per la riduzione dei consumatori di droghe.