La revisione della tassa sui terreni agricoli al Senato, ha scatenato lo sconcerto di associazioni a sostegno degli agricoltori, come Confagricoltura Grosseto e Agrinsieme, che hanno partecipato alle manifestazioni del 10 febbraio 2015. Esaurite le ultime speranze nell'unica occasione di discussione della legge sull'Imu agricola in Parlamento, per la possibile abolizione che le maggiori forze politiche all'opposizione non hanno sostenuto con l'astensione al voto.
Il passaggio della legge al Senato prevede la modifica dell'articolo 1 e 2, in materia di esenzione di terreni agricoli montani e parzialmente montani: terreni incolti comunali e appartenenti agli agricoltori iscritti alla previdenza agricola; terreni agricoli e in affitto presi in carico da professionisti e coltivatori diretti, iscritti alla previdenza agricola; esenzione per le isole minori; abolita la sanzione per il versamento dopo il 10 febbraio e versata entro il 31 marzo; immutata la cifra sull'esenzione per i terreni agro-silvo-pastorali per l'anno 2014; misure compensative per le province autonome di Bolzano e Trento e le regioni a statuto ordinario come Valle d'Aosta e Friuli Venezia Giulia.
Lo Stato incassa soldi dai cittadini nel suo bilancio triennale 2015-2017: 3 milioni di euro per l'anno 2015, 11.2 milioni per il 2016 e 6 milioni nel 2017, destinati al programma "Fondi di Riserva e speciali" della missione "Fondi da ripartire".