La notizia ci arriva dal dottor Michael Orlich della Loma Linda University e conferma il fatto che chi segue una dieta vegetariana ha meno rischi di incappare in malattie invalidanti. Orlich, come si legge su newsfood, ha concluso una ricerca basandosi su 73308 volontari, i quali sono stati osservati dal 2002 al 2007.
I volontari sono stati suddivisi, in base alle preferenze personali, in cinque distinti gruppi. Ogni gruppo ha adottato uno stile alimentare proprio tra cui c'erano: i non vegetariani, i lacto-ovo-vegetariani, i semi-vegetariani, i pesco-vegetariani e i vegetariani.
La suddivisione ha portato alla formazione di un campione di vegani (80%), lacto-ovo-vegetariani (29%) e consumatori di carne e pesce (15%).
Purtroppo durante i sei lunghi anni della ricerca, 2570 tra i volontari sono mancati. Lo studio del professor Orlich si è quindi concentrato su questi casi per verificare le varie percentuali di appartenenza ai gruppi alimentari. Ebbene, la ricerca ha portato alla conclusione che il gruppo dei vegetariani aveva il 12% in meno di possibilità di morte rispetto agli altri gruppi. Un altro dato interessante emerso dallo studio è che il fenomeno riguarda principalmente gli uomini vegetariani, che registrano una minore possibilità di morire per malattie cardiache come l'ischemia.
In conclusione la ricerca ha dimostrato un minore rischio dei vegetariani di incorrere in malattie invalidanti, fenomeno favorito anche da un altro fattore. Chi sceglie un regime alimentare vegetariano, infatti, è più incline a prendersi cura del proprio corpo, praticando un costante esercizio fisico e rinunciando a cattive abitudini come il fumo e l'eccesso di alcol.