Alcuni studiosi dell'Universitàdi Leicester, in Inghilterra, sono arrivati alla scoperta di un metodo perbloccare le difese delle cellule cerebrali, offrendo così una nuova speranza altrattamento di malattie come l'Alzheimer. Le malattie di demenza degenerativasono purtroppo sempre più diffuse nella popolazione e rischiano di avere ungrave impatto sociale nel mondo, a causadella scarsa efficacia delle terapie finora disponibili e delle enormi risorse economicheoccorrenti per la gestione di questo tipo di patologie. Questa scopertapotrebbe portare ora al lancio di un nuovo farmaco per la cura delle malattie neuro-degenerative.

Quando le cellule cerebrali sonosotto attacco, a causa di una patologia o di un virus, spesso reagisconoattraverso il blocco di quasi tutta la produzione di proteine. Questo bloccoperò comporta una conseguente produzione di proteine difettose o"mal-piegate" che attivano le stesse difese ma con conseguenze gravissime.Adesso lo studio condotto presso l'Università di Leicester ha portato alla scopertadi una strategia per bloccare le difese delle cellule cerebrali in questi casi,offrendo così nuove speranze per la realizzazione di un farmaco per iltrattamento di malattie di tipo Alzheimer.

Tuttavia rimane molto da fareancora per ridurre al minimo gli effetti collaterali conseguenti all'uso diquesto nuovo composto.

Attraverso test effettuati sui topi, i ricercatori sonoriusciti infatti ad evitare tutte le morti cerebrali da malattie da prioni, utilizzandoun composto che blocca i meccanismi di difesa, fermando conseguentemente laneuro-degenerazione, ma questo composto, che presto potrebbe diventare unfarmaco, comporta alcuni effetti collaterali: i topi che lo hanno assunto,infatti, hanno sviluppato una lieve forma di diabete ed hanno perso parte delloro peso. Lo studio è stato pubblicato su Science Translational Medicine.