Il Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin ha presentato il portale dovesalute.gov.it, un sito che conterrà tutte le informazioni sulle strutture ospedaliere italiane.

Una vera e propria "rivoluzione della trasparenza dei servizi sanitari e anche un cambio culturale", ha affermato la ministra. I cittadini avranno la possibilità, digitando sul sito la patologia ed il codice di avviamento postale di residenza, di trovare la struttura più vicina ed idonea.

Come funziona

Il sistema è stato immediatamente ribattezzato il Trip Advisor della Sanità in quanto, come il noto portale, conterrà le informazioni sui servizi offerti dalla struttura (come raggiungerlo, disponibilità di parcheggio, presenza della tv in camera, numeri di telefono e responsabili dei reparti) ed è predisposto per raccogliere in futuro anche i commenti e le valutazioni di chi ne ha usufruito.

Le valutazioni, per ora limitate al comfort alberghiero della struttura (qualità dei pasti, pulizia, rispetto della privacy, cortesia del personale), potranno essere fatte attraverso un sistema di posta elettronica certificata (PEC), con l'assegnazione di stelle, da una a cinque.

Più complesso l'aspetto che riguarda la valutazione degli esiti delle patologie, che si dovrebbero ottenere grazie all'interfaccia con il Piano Nazionale Esiti i cui dati, al momento, sono consultabili solo da istituzioni e soggetti autorizzati, ma che dovrebbero divenire pubblici.

Perplessità e resistenze

Proprio su quest'ultimo aspetto si concentrano le resistenze degli addetti ai lavori. Si obbietta che la lettura di determinati dati, come ad esempio la mortalità o la durata di una degenza, devono essere letti da professionisti e non essere soggette a fuorvianti semplificazioni.

Da parte dei consumatori, la principale obiezione sull'affidabilità del sistema riguarda proprio quello che si sono dimostrato il limite dell'originale Trip Advisor, cioè la presenza, accanto a recensioni autentiche, di numerose opinioni "guidate".

Altro grave rischio che si potrebbe correre, è quello di avere strutture che rifiutano il ricovero di malati gravi in quanto rischierebbero di peggiorare il loro indice di mortalità.

Si prospetta quindi un sistema che accanto alla validità delle intenzioni mostra la necessità di essere accompagnato da una guida per la corretta valutazione dei dati.

La direttiva europea

Il sito prevede la possibilità di consultare i dati in italiano e in inglese, ma successivamente anche il spagnolo, in quanto il progetto si inserisce nell'ambito della direttiva 2011/24/UE sulle cure transfrontaliere.

Una sorta diSchengen della salute che dovrà permettere ai cittadini dell'Unione Europea di ricevere assistenza sanitaria in paesi diversi da quelli in cui risiedono.

Scopo dichiarato è quello di "essere competitivo in Europa e ad attrarre, per la qualità e l'efficienza, i pazienti degli altri paesi" cogliendo quindi l'opportunità di nuove entrate finanziarie.