È stato un rapporto pubblicato dall'EFSA (Ente per la sicurezza alimentare europea) a portare alla luce la scoperta che, ad oggi, la maggior parte degli OGM utilizzati conterrebbe un gene virale nascosto, denominato "Gene VI", che potrebbe costituire un rischio per la Salute umana. Il gene VI, difatti, come è stato appurato, possiede la capacità di modificare il normale funzionamento dei prodotti alimentari.

Anche l'ISN (Independent Science News) ha riportato la notizia dell'innovativa scoperta. Il dubbio riguardante possibili rischi a danno della salute umana è legato al fatto che i geni virali hanno come loro caratteristica intrinseca quella di permettere l'invasione dei germi patogeni con tutte le possibili conseguenze che ne deriverebbero.

Fino a ora si era sempre riusciti a dimostrare come gli OGM fossero in tutto e per tutto identici agli organismi naturali, mentre la scoperta della presenza del Gene VI nella maggior parte di essi metterebbe decisamente in discussione questa tesi, dato che non ve ne è traccia nelle colture naturali. Secondo quanto riportato dall'ISN, il Gene VI facilita lo sviluppo di virus potenzialmente mortali nel tessuto vegetale, inoltre annulla le naturali difese anti-patogeni cosicché le colture sarebbero più esposte alle malattie e di conseguenza l'uomo che se ne nutre.

Gli Organismi Geneticamente Modificati perderebbero, dunque, alla luce delle conclusioni derivanti dallo studio in questione, la loro tanto a lungo decantata innocuità rispetto alla salute dell'uomo.

Scoperta, quest'ultima, che fa seguito al famoso studio italiano che, appena pochi mesi fa, ha dimostrato come il mais geneticamente modificato NK603 della Monsanto può causare tumori nei mammiferi e danni a vari organi.