La meningite è ancora una brutta malattia molto presente, che ogni anno colpisce mille persone nel nostro Paese. Soprattutto i più piccoli. Una malattia fulminea, che se non percepita in tempo dai medici porta al decesso del malato. Uccide in poche ore in un caso su dieci, mentre in chi riesce a sopravvivere lascia gravi disabilità permanenti in un caso su cinque; danni che possono andare da quelli cerebrali a quelli relativi alla perdita degli arti.

Tanti, troppi i casi di bambini uccisi da questa malattia perché magari il pronto soccorso non ha riconosciuto in tempo i sintomi della malattia, facendoli riportare a casa scambiandola per una semplice febbre.

O perché gli stessi genitori ne hanno sottovalutato i sintomi.

Così alcune mamme che hanno perso prematuramente i propri figli hanno costituito un Comitato: il Comitato nazionale contro la Meningite, presieduto da una di loro, Amelia Vitiello, che ha perso la sua piccola Alessia quando aveva appena 18 mesi. Uno dei tanti, di piccoli con meno di un anno. Stanno promuovendo la Campagna PUOI, che mira a informare i genitori su questa malattia; per metterli al corrente su vaccini, come controllare i propri pargoli e quali siano le conseguenze della meningite.

La meningite può essere prevenuta mediante vaccini, come quello contro l'Haemophilus influenzae B, pneumococco e meningococco C, e dall'inizio dell'anno è disponibile anche il vaccino contro il meningococco B, un ceppo di batterio responsabile di meningiti fulminanti contro cui finora non esisteva alcuna arma. Il Comitato sta spingendo affinché tali vaccini rientrino nel piano sanitario nazionale come avvenuto in altri Paesi.