La maggior parte degli impiegati ha una breve pausa pranzo, tra un turno e l'altro, per poi tornare subito al lavoro, a produrre mentalmente ma, nella maggior parte dei casi, la ripresa post-pranzo è traumatica e questo non dipende certo da una svogliatezza dell'impiegato ma di una vera e propria necessità organica di ogni uomo alla pennichella pomeridiana.

Studi hanno dimostrato che l'organismo ha bisogno di integrare il sonno notturno con 30-60 minuti di sonno pomeridiano per potersi riprendere al meglio. Dormire permette alla memoria di rielaborare le informazioni raccolte dopo il risveglio, con una produttività ed un'attenzione maggiori.

Durante la pennichella, inoltre, si abbassa la temperatura del corpo e fa sì che sia ristoratrice anche d'estate proprio per sopportare meglio le alte temperature che affaticano il nostro corpo.

In America ci sono già aziende che hanno pensato di costruire delle vere e proprie aree di riposo per i propri dipendenti. Purtroppo si è ancora un po' lontani dalla diffusione di questa moda molto salutare anche se sembra più una necessità delle aziende che hanno dipendenti lavoranti su turni dove la maggior parte degli incidenti si è verificata proprio per la sonnolenza.

Ma anche la pennichella, per essere salutare e d efficace, deve seguire delle regole precise. Deve, anzitutto, durare dai 20 ai 60 minuti.

Dopo i 60 minuti si rischia di svegliarsi peggio di prima. Il pasto che precede la pennichella deve essere leggero e privo di alcol, fattori che tardano l'addormentamento e aumentano l'intontimento post risveglio .

Alcune regole importanti: non sdraiatevi prima di un quarto d'ora dopo aver mangiato, buio totale, niente rumori e temperatura tra i 17° e i 21°, niente abiti attillati, che mandino segnali di veglia al cervello. Quando vi svegliate non c'è nulla di meglio di un buon caffè ma aspetatte qualche minuto prima di ricominciare le vostre attività: il corpo si deve abituare dopo il torpore a dare il meglio di sé.