Si è parlato molto, anche in televisione alle Iene su Italia 1, quanto una buona alimentazione priva di proteine animali possa essere utile per prevenire e in parte curare i tumori più comuni fra la popolazione mondiale. Importante è sapere che la cellula tumorale si ciba di proteine e un'alimentazione priva di tale nutrimento non permette al tumore di crescere e, anzi, lo rimpicciolisce fino quasi a scomparire del tutto. Negli Stati Uniti, però, le ricerche mediche per trovare un farmaco che vada a neutralizzare le cellule cancerogene hanno prodotto grandi risultati e in questi giorni la rivista Nature ha pubblicato un'interessante scoperta che riguarda un esperimento fatto in America su pazienti affetti da cancro alla vescica, molti di loro in fase terminale, la cui aspettativa di vita si aggirava fra i 6 e gli 8 mesi.
Tali malati avevano già provato a combattere la malattia con la chemioterapia, ma i risultati che evidentemente non arrivavano hanno portato loro a sottoporsi alla sperimentazione di questo nuovo farmaco che permetterebbe alle cellule cancerose di privarsi di quella proteina che li protegge dal nostro sistema immunitario. In parole povere si punterebbe a distruggere solo le cellule tumorali (e non tutte quante indistintamente come fa la chemio) andando a spogliarle di quella proteina denominata PD-L1, che le ricopre eludendo le nostre difese.
Lo Yale Cancer Center (che ha condotto questo tipo di ricerche) ha potuto, quindi, constatare che il farmaco permetteva ai pazienti di allungare la propria aspettativa di vita e, nella metà dei casi, di guarire.
Tale soluzione porterebbe a vincere una volta per tutte la lotta al cancro, il male forse più grave che affligge le nostre vite e a cui non si è ancora trovata una cura definitiva. Serviranno nuove sperimentazioni prima di mettere tale farmaco sul mercato ma la consapevolezza di poter arrivare dove nessun altro è riuscito, donerebbe senz'altro speranza ad una generazione sempre più malata a causa di quello che mangia e di quello che respira.