L'otite è generalmente causata da batteri o da virus provenienti dall'esterno, e convogliati all'interno attraverso la bocca, il rinofaringe e la tromba di Eustachio. Quella più rilevante sul piano patologico è l'otite che colpisce la parte media del nostro orecchio. Ne esiste anche una forma esterna, un'infiammazione che riguarda in particolare in condotto uditivo esterno: è la tipica foruncolosi, procura molto dolore, ma facilmente controllabile con le cure e guaribile in breve tempo

I sintomi dell'otite media, quando è acuta, sono il dolore locale, la diminuzione dell'udito e la febbre.

Affinchè la malattia non si aggravi  degenerando in purulenta è necessario cominciare subito con una terapia a base di antibiotici, sempre sotto consiglio medico. Il sintomo principale dell'otite purulenta è un dolore pulsante all'orecchio. Il paziente risulta estremamente debole, febbricitante e sofferente. La prima cosa da fare è favorire l'uscita del pus dall'orecchio medio. In questi casi sono molto efficaci impacchi caldo-umidi sulla parte dolente.

Molto spesso, insieme all'infiammazione dell'orecchio, è presente una sofferenza dell'apparato digestivo, magari provocata dall'assunzione di troppa carne e zuccheri, che producono nell'intestino una forte acidità. In questo quadro acidosico, i microorganismi patogeni trovano un fertile terreno di sviluppo, agendo sull'apparato digerente con una sana e disintossicante dieta, si può modificare la congestione locale favorendo il decorso della malattia in senso positivo.

Nell'adulto è consigliabile un parziale digiuno, a base di brodo vegetale e acqua di cottura di frutta per 1-2 giorni. Nei 4-5 giorni successivi, solo frutta e verdura cruda; o solo cereali, con tisane depurative di erbe e brodi di verdure fino ad arrivare ad una dieta normale con yogurt, insalata con olio extravergine di oliva, mozzarella, uova, purè di patate, pane integrale e frutta.

Questi consigli alimentari fanno parte di una branca della scienza alimentare, l'eubiotica: possono essere seguiti normalmente, facendo uso dei preparati che si trovano in commercio sotto l'etichetta macrobiotica. Infine, per agire direttamente sulla parte infiammata, può essere utile rispolverare le vecchie polentine ottenute con farina di semi di lino, oppure, sempre per farne uso locale, un impacco caldo-secco.

E' altrettanto efficace, e assai più agile, instillare qualche goccia di tintura di propoli, che agisce da analgesico e curativo. Per completare il quadro ricordo le nebulizzazioni di acqua salso-iodica.