"Abbiamo scoperto che possiamo cambiare i cicli di sonno/veglia di un animale stimolando artificialmente i neuroni dell'orologio biologico principale, localizzato in un area del cervello denominata nucleo soprachiasmatico (SCN), con un laser ed una fibra ottica". Con queste parole Douglas McMahon, professore di Scienze Biologiche della Vanderbilt University di Nashville, Tennessee parla della scoperta effettuata in seguito ad un esperimento condotto sui topi, e pubblicata il 2 Febbraio su Nature Neuroscience.
Il team di ricercatori di McMahon ha usato una tecnica definita optogenetica per manipolare la frequenza di trasmissione degli impulsi nervosi dei neuroni SCN: la tecnica consiste nell'inserire geni che causano la produzione di proteine fotosensibili in cellule bersaglio in modo da farle rispondere alle variazioni luminose.
"Questo ci permette di porre i neuroni dell'orologio principale sotto il nostro controllo per la prima volta" ha detto Jeff Jones, studente di dottorato che ha condotto l'esperimento con il suo compagno di studi di dottorato, Michael Tackenberg.
Fino ad oggi i neuroscienziati pensavano che la frequenza di trasmissione degli impulsi nervosi dei neuroni SCN fosse semplicemente un output dell'attività dell'orologio biologico, senza sapere che alterando l'attività neuronale era possibile modificare anche il modo in cui agiva. Ma i ricercatori della Vanderbilt University hanno mostrato che stimolando e sopprimendo i neuroni SCN in modo da simulare i loro livelli di attività diurne e notturne è possibile costringere l'orologio biologico a resettarsi.
Grazie a questa scoperta, potrebbe, in futuro, essere possibile sviluppare trattamenti per condizioni particolari quali la metereopatia (un insieme di disturbi fisici e psichici che si manifestano al variare delle condizioni atmosferico/climatiche), ridurre gli effetti negativi sulla salute di lavori in condizioni particolari (come quelli che implicano il lavorare in condizioni di scarsa visibilità o i turni di notte), e perfino trattare il jet lag (quell'insieme di disturbi fisici e psichici che si manifestano quando si attraversano diversi fusi orari, come dopo lunghi viaggi aerei).