La notizia diffusa ieri dall'International Agency Resaerch on Cancer dell'Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS) ha provocato un aumento esponenziale della preoccupazione da parte dei consumatori per quanto riguarda il consumo di carne rossa e, in genere, di carni lavorate. Come senz'altro avrete appreso, la Iarc ha inserito queste categorie di alimenti tra le sostanze più cancerogene, paragonandole come pericolosità al fumo e al benzene. E' necessario fare chiarezza per comprendere meglio il messaggio lanciato dall'Oms, al fine di non creare eccessivi allarmismi.

Rischio tumori e consumo carne rossa: il perchè della notizia

Innanzitutto, la carne rossa viene chiamata così per l'abbondante presenza di emoglobina e di mioglobina e comprende le carni bovine, equine, suine, ovine e caprine. Per carni lavorate, invece, si intendono quelle carni che hanno subìto un processo di lavorazione prima di essere messe in vendita: alcuni esempi sono rappresentati dalla carne in scatola, prosciutto, wurstel, salsicce etc...

Si è deciso di valutare le carni lavorate e le carni rosse in seguito ai risultati di studi epidemiologici, dai quali sono emerse delle correlazioni tra il consumo di questi alimenti e i rischi legati ad alcuni tumori. Nel 2014 un comitato internazionale ha ritenuto opportuno sollecitare la Iarc affinchè venisse fatta chiarezza su questi dati: anche se, come viene precisato, i rischi per la salute restano contenuti ed esigui, il notevole aumento di consumo di carne nei paesi in via di sviluppo ha suggerito l'approfondimento di questi studi.

News rischio cancro per consumo carni lavorate, 27 ottobre: il metodo di cottura

Se fino a poco tempo fa, il consumo di questa carne veniva sconsigliato perchè in grado di aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche, ora si parla anche di rischi legati ai tumori.

Uno dei più importanti interrogativi è quello legato al metodo di cottura della carne.

A tal proposito, viene specificato che, al momento, non è possibile stabilire con certezza se le alte temperature possano elevare i rischi legati a patologie cancerogene, anche se il contatto diretto con la fiamma o, in ogni caso, la cottura su superfici calde, potrebbe aumentare la produzione di sostanze chimiche cancerogene come le ammine e idrocarburi policiclici.