In concomitanza con la prima degustazione di insetti ad Expo, è stato approvato in Europarlamento con 359 sì, 202 no, 127 astenuti, l’accordo con il Consiglio sui ‘nuovi alimenti’. L’ipotesi che insetti, alghe, vermi, ma anche cibi costruiti in laboratorio, nanomateriali e nuovi coloranti entrino a far parte delle nostre abitudini alimentari, diventa sempre più concreta.

Manca solo il beneplacito dell’Agenzia della sicurezza alimentare (Efsa).

Un regolamento da riguardare 

Per avviare questi nuovi provvedimenti, è stato quindi  necessario apportare modifiche al regolamento sui 'novel food', risalente al 1997, nel quale ancora non comparivano cibi ed ingredienti non autorizzati dalla Ue e non venivano trattate nuove tecnologie e metodi produttivi. In attesa di una legge ad hoc, i deputati hanno proposto anche norme che regolerebbero l’utilizzo di alimenti provenienti da animali clonati, una limitazione della sperimentazione animale e una ridefinizione dei nanomateriali.

Dunque, i Paesi che intenderanno commercializzare questi prodotti dovranno essere autorizzati dalla Commissione Europea ed ogni singolo Paese dovrà provvedere ai controlli sulla sicurezza alimentare.

L’Ipiff, che si è da sempre occupata in Europa di promuovere gli insetti come fonte di proteine animali per il consumo umano e per l’alimentazione animale, prevede che nel giro di due anni anche l’Italia si adatterà alla normativa, seguendo così l’esempio di Olanda, Belgio, Danimarca e Gran Bretagna, dove il consumo di alcuni insetti è già avviato. Inoltre la conferma arrivata da parte dell’ente sull’alta domanda di snack e barrette nutrienti per gli sportivi, pone l’attenzione su un business che sarà costituito principalmente da questi prodotti.

Degustazione di insetti all'Expo

A questo punto, la degustazione di insetti che si è svolta nei giorni scorsi all’Esposizione Universale di Milano, sembra prepararci all’eventualità dell’ingresso dei ‘nuovi alimenti’ nella nostra alimentazione.

Il ministro della Salute infatti, ha autorizzato l’evento organizzato da Coop e Società Umanitaria dopo i controlli e le analisi chimiche svolti dall’Asl sui grilli degustati. I prodotti, arrivati direttamente dal Belgio, sono stati serviti dallo chef Marco Ambrosino insieme a tartine e cioccolatini. Un’ulteriore occasione per gli esperti, per rimarcare i vantaggi legati al consumo di tali cibi definiti sempre di più “alimenti del futuro”, come nuova potenziale fonte di sostentamento.

L’unico quesito però rimane: quanto il popolo italiano sarà disposto ad accettare uno stravolgimento delle sue abitudini alimentari? Secondo quanto rivela un’analisi della Coldiretti/Iprmarketing, non molto. I risultati parlano chiaro; solo l’8% della popolazione assaggerebbe insetti, mentre il 7% si concederebbe lo sfizio di degustare ragni fritti ed il 19 % non direbbe di no ai coccodrilli.