Chi non si è mai avventurato in discussioni su colesterolo ‘buono’ e colesterolo ‘cattivo’ alzi la mano. Le patologie legate alla cattiva alimentazione, sempre più frequenti, hanno portato a confrontarci sempre più spesso con analisi per il controllo dei valori indice della nostra salute, come pressione arteriosa, indice di massa corporea e, appunto, colesterolo.

Su quest’ultimo argomento, è di questi giorni la pubblicazione sulla prestigiosa rivista Science di una ricerca della University of Pennsylvania Perelman School of Medicine che evidenzia come valori elevati del cosiddetto ‘colesterolo buono’ non sempre mettono al riparo dai rischi di infarto o aterosclerosi.

La differenza tra colesterolo ‘buono’ e ‘cattivo’

Il colesterolo è una sostanza lipidica presente nel nostro corpo, in parte perché prodotta dal fegato e in parte perché ingerita con determinati alimenti e si distingue in Ldl, a bassa densità di lipoproteine (il colesterolo cattivo) e in Hdl, ad alta densità di lipoproteine (il colesterolo buono).

Il colesterolo Ldl ha una consistenza più ‘appiccicosa’ e tende ad attaccarsi alle pareti delle arterie restringendole. Questo provoca un aumento della pressione arteriosa e rischi di trombosi per la maggiore tendenza del sangue a coagulare.

Il colesterolo Hdl ha la funzione di catturare il colesterolo cattivo e riportarlo verso il fegato per il suo naturale smaltimento nella bile.

Per questo motivo si ritiene che elevati valori di Hdl possano essere garanzia di minori rischi cardiovascolari.

I benefici dell’attività fisica possono andare anche oltre a quelli associati al dimagrimento. L’esercizio aiuta ad aumentare il colesterolo buono; l’ipotesi è che a entrare in gioco ci sia un incremento associato all’esercizio fisico della produzione e dell’attività di diversi enzimi. Le attività ideali per raggiungere questo scopo sono quelle di tipo aerobico, come lunghe camminate a passo svelto, il nuoto o il ciclismo. Scopri di piùgrazie ai consigli dei medici del Policlinico "A. Gemelli" con l'iniziativa Viaggio al Cuore del Problema, powered by Danacol.

PERDERE PESO PER ABBASSARE IL COLESTEROLOI medici del Policlinico "A. Gemelli" di Roma e i ricercatori dell'Università...

Posted by Danacol onThursday, 17 March 2016

La ricerca americana sul colesterolo buono

Lo studio americano, al quale hanno contribuito anche due ricercatori italiani, ha evidenziato una possibile mutazione genetica di un ricettore del fegato che porta lo stesso a non assorbire il colesterolo Hdl.

In questi casi, le analisi riveleranno elevati valori di colesterolo ‘buono’ ma che, in realtà, è impossibilitato a svolgere la sua funzione di ‘spazzino’.

Secondo la ricerca, quindi, la protezione dai rischi cardiovascolari non sarebbe dovuta alla quantità di Hdl, ma dal suo funzionamento.

Stile di vita e alimentazione

In attesa che nuove ricerche possano fare definitivamente luce sulle reali funzioni del colesterolo Hdl e Ldl, non rimane che affidarsi alle sempre valide regole per ridurre i rischi di infarto e aterosclerosi.

Regole che prevedono l’adozione di uno stile di vita meno sedentario, grazie alla pratica regolare di attività sportive anche a bassa intensità (si sprecano gli studi che dimostrano i benefici che derivano dalla camminata), e di regimi alimentari corretti utili ad aumentare la formazione di colesterolo Hdl.