Si tratta di una buona notizia sotto molti punti di vista: è una ricerca no-profit italiana, effettuata da ricercatori universitari; il farmaco è altamente innovativo, studiato per funzionare su tumori molto aggressivi, i primi risultati della sperimentazione clinica su 50 pazienti oncologici, in fase terminale, ha dato risultati più che soddisfacenti. E' una ricerca condotta dal Department of Medical Biotechnologies, dell’Università di Siena, e pubblicata a settembre 2015 su Cancer Immunology Immunotherapy e Oncoimmunology.
Un nuovo vaccino contro i tumori
C’è un enzima, la proteina timidilato sintasi (TS), che normalmente regola la formazione di pezzi del DNA e che, in condizioni tumorali, favorisce la progressione della malattia. Pertanto questa proteina è un valido target terapeutico: inibendola si può bloccare il tumore. Farmaci antitumorali, detti antimetaboliti, come Pemetrexed e 5-Fluorouracile agiscono proprio bloccando la TS. Ma c'è un problema: le cellule tumorali, dopo la fase iniziale, reagiscono all’azione di questi farmaci e diventano resistenti producendo maggiori quantità di enzima, vanificando l’effetto farmacologico.
L’idea dei ricercatori senesi è stata quella di mettere a punto un vaccino che andasse a bloccare la TS con effetti duraturi e senza il problema dello sviluppo di resistenza.
E’ nato così il vaccino Tspp (Thymidylate synthase poly-epitope peptide), il cui brevetto e ancora nelle mani dell’Università di Siena e dall’Azienda universitaria ospedaliera (Auo) senese.
Tra aprile 2011 è gennaio 2012 è iniziata la FASE 1 della sperimentazione clinica, arruolando 50 pazienti terminali, ovvero già trattati con altri farmaci antitumorali senza successo e che, in base alla letteratura clinica, gli restavano solo pochi mesi di vita. I pazienti sono stati seguiti per 28 mesi.
“Soprattutto i pazienti con tumore al colon”, osserva Luigi Pirtoli, direttore del Dipartimento oncologico dell’Aou Senese, “hanno risposto positivamente alla terapia”. Si tratta di una sola iniezione sottocute al mese, che ha assicurato una sopravvivenza media superiore ai 12 mesi.
Come funziona e quali prospettive
Tspp, spiega Maria Grazia Cusi, microbiologa dell’Università di Siena, è un farmaco biologico della classe dei vaccini antitumorali – diretto verso l’enzima timidilato sintasi, una molecola indispensabile per la crescita neoplastica.
Contrariamente alle terapie con i farmaci antitumorali, il vaccino è in grado di attivare una reazione immunitaria contro le cellule tumorali che esprimono livelli elevati di TS mentre le cellule tumorali non diventano resistenti al farmaco, producendo una maggiore quantità di TS, ma - e questa è una vera rarità - il vaccino re-sensibilizza le cellule tumorali ai trattamenti chemioterapici verso cui avevano precedentemente sviluppato resistenza.
Va tuttavia precisato che i risultati qui presentati sono solo un primo passo di un lungo percorso, prima di arrivare all’approvazione definitiva di questo nuovo vaccino antitumorale. Servono enormi risorse finanziarie e per questo i ricercatori senesi sono alla ricerca di sponsor e/o partner in grado di finanziare il proseguo della sperimentazione clinica.