È vero: le allergie alimentari provocano mal di pancia dopo i pasti e brutte reazioni sulla pelle, oltre ad altri sgradevoli sintomi. Vivere nel timore che i cibi possano contenere sostanze nocive, potenzialmente pericolose per l'organismo, a volte però si trasforma in ossessione per il cibo senza additivi, una vera e propria mania che spinge una persona alla ricerca continua di alimenti naturali.

Un disagio che alla lunga, oltre che fanatismo alimentare, diventa un vero e proprio tarlo psicologico: l'ortoressia.

L'ortoressico sviluppa una forte avversione verso molti cibi

'Un disturbo che spinge verso il totale rifiuto dei cibi considerati, a torto, pericolosi per la salute - afferma la psichiatra Sara Bertelli - il soggetto segue, convintissimo delle sue ragioni, una dieta talmente restrittiva da portarlo fino all’isolamento sociale: per lui alimentarsi in modo sano diventa una missione morale, tutto il resto non ha importanza'. Dei tre milioni di italiani che soffrono di allergie alimentari - secondo i dati del ministero della Salute - circa il 15% segue regole rigidissime per quanto riguarda l’igiene degli alimenti, e gli uomini (11,3%) sono nettamente prevalenti rispetto alle donne (3,9%).

Un fenomeno in costante aumento, soprattutto nelle grandi città, che viene confermato da una recente indagine condotta su un gruppo di donne e uomini tra i 18 e i 65 anni.

Gli additivi chimici negli alimenti generano il timore di allergie

Nei cibi industriali sono oltre tremila le sostanze aggiunte, dai prodotti in scatola alle merendine. 'Gli intolleranti o gli allergici agli additivi sono circa il 4%, tra le persone che hanno sviluppato una reazione avversa ad alcuni alimenti. Si tratta di coloranti, stabilizzanti, conservanti - afferma il presidente della 'Siaaic' (Società Italiana di immunologia, asma e allergologia) Giorgio Walter Canonica - ogni italiano, bambini e anziani compresi, in un anno ingerisce insieme a quello che mangia un kg di sostanze estranee aggiunte, tra cui c’è anche il nichel.

Possiamo difenderci efficacemente, però, incrementando il consumo di frutta e verdura fresca di stagione (meglio se da coltivazioni biologiche) carni rosse o bianche purché da animali allevati in filiera, e ovviamente recarsi subito dal medico in caso di sintomi sospetti: per esempio un certo gonfiore dopo la digestione, o un dolore improvviso alla fine del pranzo, potrebbe significare che un'allergia è in atto'.

​Se la paura per gli additivi nei cibi spinge a comprare il pane senza glutine, il latte senza lattosio, la pasta di un certo tipo, fino ad arrivare a scartare gran parte dei prodotti per timore degli ogm, allora diventa un pesante disagio interiore che bisogna curare - continua la dottoressa Bertelli - sia con una consulenza dietologica che agendo sulla psiche, e correggere nelle persone che sviluppano l''ortoressia' i deficit vitaminici (vitamina B12, Vitamina D, ferro e calcio) che possono insorgere.

Milano è la città dove gli 'ortoressici' si diffondono sempre di più

Al primo posto Milano, tra le principali città italiane dove la patologia si diffonde di più (33%), quindi Roma (27%), e poi Torino (21%). L'ortoressia non ha di norma gravi ripercussioni sulla salute, infatti mantenendo sempre il peso forma la persona non se ne rende quasi conto: chi ne è colpito però, dedica ogni giorno molto tempo alla ricerca di 'cibi sani', rinunciando perfino a una vita sociale. In breve tempo tutto questo può trasformarsi in fanatismo alimentare. Dal quale è difficile uscire, se non si ricorre a un sostegno psicologico.