La clemastina fumarato, un farmaco antistaminico da banco che si usa per contrastare le crisi allergiche o il comune raffreddore stagionale, può riparare i danni causati alla mielina del nervo ottico dalla sclerosi multipla. Questo è quanto suggerito da uno studio che sarà presentato da un gruppo di neuroscienziati dell'Università della California al 69° Annual Meeting della American Neurology Academy, il convegno annuale della società americana di neurologia che si tiene tra il 15 e il 21 aprile a Vancouver, in Canada.
Il ruolo della mielina nella conduzione degli impulsi nervosi
Gli assoni sono i prolungamenti nervosi che conducono impulsi elettrici su grandi distanze e innescano il rilascio dei neurotrasmettitori, permettendo ai neuroni di comunicare con altri neuroni, con i muscoli, con i recettori sensoriali e con le ghiandole. La mielina assicura che la velocità di conduzione degli impulsi nervosi sia elevata. In caso di sclerosi multipla la mielina viene progressivamente degradata ad opera del sistema immunitario. Una delle strutture più colpite dalla sclerosi multipla è il nervo ottico, che raccoglie circa un milione di assoni mielinizzati ad elevata velocità di conduzione i quali mettono in comunicazione l'occhio con il cervello. Infatti, nei pazienti affetti da sclerosi multipla si osserva la neurite ottica cronica, un'infiammazione del nervo ottico che causa il rallentamento della conduzione degli impulsi elettrici.
L'antistaminico che ripara il nervo ottico
"Nel nostro studio, che è durato 5 mesi" spiega Ari Green, medico del Multiple Sclerosis Center presso la sede di San Francisco dell'Università della California e membro dell'American Academy of Neurology "abbiamo reclutato 50 pazienti, affetti da sclerosi multipla e nei quali era stata documentata la presenza di neurite ottica cronica. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a speciali test, come i potenziali evocati visivi, che consentono di stimare la velocità di conduzione degli impulsi nervosi dall'occhio al cervello. Con grande soddisfazione abbiamo osservato che soltanto la clemastina fumarato, e non il placebo, ha prodotto una riduzione significativa, sebbene modesta, dei tempi di conduzione del nervo ottica, segno oggettivo di dell'avvenuta riparazione dello strato di mielina". I risultati sono del tutto preliminari e i pazienti hanno riferito un aumento della fatica nel periodo di somministrazione dell'antistaminico.
"Bisognerà riprodurre questi risultati su un campione di pazienti molto più ampio" avverte Green "prima che la terapia con antistaminico possa essere contemplata dai medici che curano i pazienti affetti da sclerosi multipla entrando nella routine clinica". Tuttavia, lo studio è di estremo interesse dato che dimostra per la prima volta, come lo strato di mielina possa essere ricostruito sfruttando l'innata capacità di autoriparazione del tessuto nervoso. Inoltre, esso apre la strada a sintetizzare nuovi farmaci antistaminici più efficaci e con meno effetti collaterali.