Il 2015, secondo il Centro Europeo di prevenzione e controllo delle malattie, è stato un anno record, che ha fatto segnare un aumento esponenziale dei contagi di hiv, soprattutto in territorio russo.

I dati del Centro Europeo

Stando agli ultimi dati diffusi dall'Ecdc, una persona su sette non sa di aver contratto l'Hiv. L'allarme è stato lanciato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, suscitando una notevole preoccupazione nella popolazione europea, soprattutto in quella russa che viene indicata come la maggiormente colpita dal pericoloso virus.

Il commissario europeo alla salute, Vytenis Andriukaitis, ha definito quello che sta accadendo "inquietante", visto che il dato prende in considerazione 28 paesi dell'Unione Europea, più il Liechtenstein, la Norvegia e l'Islanda. Sarebbero necessari maggiori controlli per capire se si è stati o meno infettati dal virus, per far sì che le persone contagiate possano usufruire dei trattamenti salvavita, evitando così di trasmettere inconsapevolmente la malattia anche ad altre persone.

La diagnosi? Quattro anni dopo il contagio

Purtroppo il dato è reale: la diagnosi dell'Hiv arriva, di solito, solo dopo 4 anni dal contagio della patologia, tempi probabilmente inutili per una guarigione totale. Sotto esame i paesi europei dove i rapporti intimi tra uomini sono la prima causa di trasmissione del virus con il 42% dei casi, seguiti dalle relazioni eterosessuali con contagi al 32%, mentre tra tossicodipendenti la percentuale di contagio è del 4%.

Il 2015 è stato l'anno con il maggior numero di contagi: si registrano, infatti, ben 153.407 casi, a differenza dell'anno 2014 che ne contava 142.000. La Russia è il paese che desta maggiore preoccupazione, visto che il tema Hiv è ancora un tabù e mancano campagne di prevenzione sociale. Proprio per questo motivo, tantissime persone dell'Europa dell'Est contraggono questo virus, circa l'80%. Gli stati dell'Ovest, invece, presentano una percentuale più bassa, ovvero il 18% dei contagi, mentre solo il 3% è segnalato nel Centro Europa.