La meningite è una patologia seria, proprio per questa ragione se ne deve parlare in modo serio. Evitare la psicosi è un buon inizio, diffondere notizie utili tratte da fonti mediche un ottimo proseguimento, disincentivare il propagarsi di leggende metropolitane, e ridurre il tutto a chiacchiere da dopolavoro, un eccellente finale. I casi complessivi di meningite registrati quest’anno in Italia sono inferiori rispetto allo scorso anno, l’unico dato anomalo riguarda la Toscana dove con ogni probabilità l’allarme è scattato con ritardo, calcolando che il primo caso è apparso a Livorno, nel 2012, in una lussuosa nave da crociera.

Il direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Rezza fa sapere che, nell'ultimo anno, i casi di meningite da meningococco sono stati circa 190 contro i 196 dell’anno precedente, per cui si tratta di un andamento stabile'. Poi ci sono le meningiti batteriche, dovute ad agenti infettivi diversi, che ogni anno fanno registrare un migliaio di casi soprattutto in bambini e in giovani adulti.

Esiste il vaccino detto esavalente che si esegue tra i 3 mesi e un anno di vita, la diffusione di questo vaccino ha fatto sì che i casi si riducessero fino a una decina l’anno e tutti in soggetti non vaccinati.

Stesso discorso per il cosiddetto pneumococco: qui sottoporsi alla vaccinazione è pratica consigliata anche agli anziani. Per quanto riguarda invece il meningococco di tipo C, quello per intenderci di cui si parla in queste settimane, l’Istituto superiore di sanità ha diramato una nota ricordando che è prevista la vaccinazione nei bambini che abbiano compiuto un anno di età, mentre è consigliato un richiamo con vaccino tetravalente per gli adolescenti. La vaccinazione è inoltre consigliata a tutte quelle persone che hanno patologie tipo diabete, malattie epatiche croniche gravi, talassemia, immunodeficienze acquisite o congenite e a tutti i ragazzi che frequentano discoteche, dormano in dormitori, ai militari di leva e che comunque nel loro quotidiano abbiano molta frequentazione con luoghi affollati.

Per il meningococco di tipo B che ogni anno fa registrare dai 60 agli 80 casi il virologo dell’università di Milano Fabrizio Pregliasco fa sapere che è stata introdotta in tempi più recenti la vaccinazione ma che non è consigliata agli adulti.

L’importanza della vaccinazione a ‘tappeto’

La prevenzione migliore contro il batterio che provoca la meningite resta la vaccinazione. In tal senso sono indicativi due dati che arrivano da altrettanti paesi europei. Nel Regno Unito nel 1998 si verificarono 1500 casi di meningite iniziò allora una campagna di vaccinazione a tappeto che portò i casi, nel giro di dieci anni a 14. In Olanda sempre la campagna di vaccinazione ha portato in soli 4 anni dal 2001 al 2005 i casi di meningite da 276 a 4. Del resto anche nella casistica italiana appare chiaro come in soggetti vaccinati la patologia abbia avuto un decorso molto più leggero rispetto a chi invece non si era sottoposto al vaccino.