Il provvedimento, che riforma la responsabilità professionale dei sanitari, ha risvolti sia in ambito civile che penale. Lo scopo di questo testo è quello di riportare equilibrio tra il professionista sanitario e il paziente, protagonisti di un rapporto che, soprattutto negli ultimi anni, è risultato sbilanciato, nella maggior parte dei casi, a favore del paziente. Dopo il definitivo via libera alla Camera, ecco cosa cambia.
Con la legge cosa cambia
In sede penale, l’operatore sanitario è chiamato in causa per morte e lesioni provocate al paziente soltanto in caso di colpa grave, salvo che il professionista abbia rispettato le buone pratiche clinico-assistenziali e le raccomandazioni previste dalle Linee guida.
In sede civile, invece, tutti coloro che a qualsiasi titolo operino presso una struttura sanitaria rispondono solo ai sensi dell’art. 2043 c.c. (responsabilità extracontrattuale), mentre la struttura (privata o pubblica) e gli operatori sanitari liberi professionisti, rispondono per responsabilità contrattuale.
Per quanto riguarda l’assicurazione: Il Ddl Gelli obbliga le strutture sanitarie pubbliche o private ad assicurarsi per responsabilità civile verso terzi e verso tutti gli operatori sanitari che collaborano. Inoltre i collaboratori in questione devono stipulare un’adeguata polizza di assicurazione per colpa grave. Il vincolo riguarda anche i liberi professionisti. La legge inoltre prevede anche la possibilità dell’azione diretta nei confronti della compagnia di assicurazione, l’obbligo del ricorso e della partecipazione alla procedura di Consulenza Tecnica Preventiva rendendo alternativa la procedura di mediazione.
Per quanto riguarda la formazione Ecm : Nell’applicazione della legge sulla Responsabilità Professionale medica assume un ruolo di primaria importanza anche essere in regola con l’obbligo formativo del programma di Educazione Continua in Medicina (ECM), requisito sempre più vincolante per gli operatori sanitari e anche un parametro di riferimento per le compagnie di assicurazione.
Adamo Bonazzi, Segretario Generale FSI-USAE ha dichiarato: “il DDL Gelli è legge; molto bene! Era ora! Quella di oggi è una data storica per i professionisti della sanità italiana. Finalmente, grazie al prezioso lavoro di Camera e Senato, il Ddl sulla responsabilità professionale e la sicurezza delle cure, è legge. Si tratta di un provvedimento che gli operatori della sanità hanno atteso per quasi dieci anni. Ringrazio a nome di tutta la Federazione che rappresento i Deputati e i Senatori che hanno contribuito a questo risultato. Con questa legge si aumentano le tutele dei professionisti prevedendo, al contempo, nuovi meccanismi a garanzia del diritto al risarcimento da parte dei cittadini danneggiati da un errore sanitario che purtroppo può sempre accadere. Gli operatori non ne potevano più di pagare assicurazioni onerose e affrontare processi civili e penali che magari erano attivati strumentalmente da chi pur non avendone diritto intendeva sfruttare il buco legislativo e ottenere risarcimenti milionari. Negli ultimi anni l’assenza di un chiaro inquadramento legislativo aveva tolto la serenità ai professionisti del settore e, soprattutto, aveva comportato costi enormi per lo stato per via della medicina difensiva che ha pesato non poco sui bilanci del nostro sistema sanitario. Con questa legge è stata regolamentata la responsabilità penale e civile per gli esercenti la professione sanitaria e l’attività di gestione del rischio sanitario, prevedendo che tutte le strutture attivino un’adeguata funzione di monitoraggio, prevenzione e gestione del rischio”.