Appuntamento oggi a Palazzo Madama, per capire l'immediato futuro del governo guidato da Paolo Gentiloni. Non sarà una 'passeggiata' come alla Camera e se fiducia sarà, si tratterà comunque di una manciata di voti che, se al momento gli garantiscono di partire, non è escluso che nei prossimi mesi possano farlo deragliare. La maggioranza sarebbe stata certa con il voto dei verdiniani, anche con il loro annunciato "NO" il risultato potrebbe essere lo stesso ma è meglio non pronunciarsi prima del voto.
I senatori 'pro-Gentiloni'
A conti fatti, il governo di Paolo Gentiloni potrà contare con assoluta certezza sui 112 senatori del Partito Democratico e sui 29 di Area Popolare.
A questi vanno aggiunti i 15 esponenti di Palazzo Madama che aderiscono al Gruppo per le Autonomie ed i 9 tra Grandi Autonomie e Libertà e Gruppo Misto. Il totale è 165, per la soglia minima ne servono 161. A questo numero vanno però aggiunti i senatori a vita, in 4 su 5 dovrebbero sostenere l'esecutivo, tranne Mario Monti che si è già espresso contrario alla fiducia. Dunque i "SI" dovrebbero essere 169. Se, alla luce di questo conteggio, il voto sembra scontato anche se non in maniera netta, c'è seriamente da interrogarsi sul dopo. La galassia di Palazzo Madama è fin troppo variegata, i gruppi di minoranza e gli stessi senatori a vita non brillano né per costanza, né per presenze in aula. Se il cammino verso la fiducia è in lieve discesa, è facile immaginare successive, ripide salite o continui dislivelli. Consigliatissimo fin d'ora, per Paolo Gentiloni, un affidabile altimetro.