L'allarme è stato lanciato niente di meno che dall'Oms, l'Organizzazione Mondiale della Sanità. La Gonorrea, una malattia infettiva sessualmente trasmissibile, starebbe avendo una recrudescenza, per due motivi tra loro collegati. In primo luogo sarebbe diventata farmacoresistente agli antibiotici utilizzati per curarla. In secondo luogo, alcune pratiche erotiche come il sesso orale, faciliterebbero il diffondersi e la capacità di resistenza della malattia.
Secondo l'organizzazione dell'Onu esiste il pericolo reale che si faccia un salto indietro nel tempo di oltre un secolo, per quanto riguarda il trattamento farmacologico della gonorrea, e ci si ritrovi come ai primi del '900, senza una cura per questo terribile morbo. Infatti, già ora i farmaci adatti per il trattamento di questa malattia scarseggerebbero.
L'analisi condotta dall'Oms
I dati da cui l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha estrapolato le sue conclusioni, come riferisce il Corriere della Sera, derivano dall'analisi di casi di gonorrea verificatisi in circa 75 paesi. In tre di questi, e precisamente Giappone, Francia e Spagna, secondo quanto riferito dalla Dottoressa Teodora Wi dell'Oms non si è riusciti a trattare l'infezione.
Il problema, sempre secondo la scienziata, è che i batteri della gonorrea reagiscono immediatamente a ogni nuovo antibiotico utilizzato contro di essi. Di conseguenza una cura che inizialmente si dimostra efficace dopo poco tempo non lo è più. E il problema sarebbe ancora più grave nei paesi più poveri del pianeta, con una popolazione composta prevalentemente da giovani adulti sessualmente attivi e dove mancano, nella maggior parte dei casi, rilevazioni statistiche attendibili. Quindi potrebbe essere più diffusa di quanto effettivamente si sappia.
Come avviene il contagio e quali sono le possibili conseguenze
Il batterio responsabile della gonorrea, il Neisseria ginorrhoeae, si trasmette attraverso il contatto con chi è già infetto o con le sue escrezioni, quindi saliva o liquido seminale.
Infatti può trasmettersi anche attraverso un rapporto sessuale non completo. La malattia ha un elevato tasso di contagio e, anche se può a volte essere asintomatica, presenta sintomi diversi nell'uomo e nella donna. Nell'uomo, generalmente, causa infiammazione del pene e difficoltà ad urinare. Nella donna, oltre a causare infertilità, infiammazione e perdite vaginali può predisporre l'organismo a contrarre l'Hiv. La malattia è estremamente pericolosa soprattutto se ci si trova in stato interessante. Infatti può portare ad un parto prematuro o provocare un' infiammazione del liquido amniotico e quindi al feto, nota come corioamnionite.
Il ruolo del sesso orale nella farmacoresistenza della gonorrea
Come anticipato all'inizio dell'articolo, la pratica del sesso orale può rafforzare la resistenza ai farmaci del batterio della gonorrea.
Infatti, spiega sempre l'esperta dell'Oms, se si adotta questa pratica e si viene in contatto con un soggetto infetto potremmo, inconsapevolmente, contribuire alla persistenza della malattia. Questo perché se il soggetto sano sta, ad esempio, assumendo antibiotici per altre patologie, come un semplice mal di gola, il batterio della gonorrea introdotto nel cavo orale potrebbe sviluppare una super resistenza agli antibiotici entrando in contatto con quelli usati per la cura del'infiammazione alla gola, appunto. E non si tratterebbe di un'ipotesi remota. Infatti, la scienziata dell'Oms fa rilevare che dei casi del genere sono stati registrati negli Stati Uniti tra omosessuali a cui è stata diagnosticata la gonorrea a seguito di un infezione faringea.
Secondo uno studio citato dal Corriere della Sera, la gonorrea sarebbe già farmaco resistente a tre antibiotici finora utilizzati per il suo trattamento, con una percentuale preoccupante del 97%. Gli antibiotici sono le cefalosporine l'azitromicina e la ciprofloxacina. L'Oms sta esortando a sviluppare nuovi farmaci, ma, allo stesso tempo, a farne un uso più equilibrato per mantenerne l'efficacia nel tempo.