Un recente studio ha dimostrato che l’inesorabile declino della funzionalità polmonare nei fumatori evolve più lentamente in coloro che adottano una dieta ricca di pomodori e frutta.

Uno studio finanziato dalla Commissione Europea

La ricerca è stata condotta dalla Bloomberg School of Public Health nell'ambito del progetto di ricerca Ageing Lungs in European Cohorts Study e finanziato dalla Commissione Europea congiuntamente all 'Imperial College di Londra. I ricercatori, indagando le abitudini alimentari e monitorando la capacità polmonare dei soggetti coinvolti hanno scoperto che gli adulti che in media mangiano più di due pomodori o più di tre porzioni di frutta fresca al giorno sviluppano una naturale resistenza al declino delle funzionalità polmonare rispetto agli altri.

Lo studio ha anche preso in considerazione altre fonti alimentari come “pietanze trasformate” contenenti comunque frutta e verdura, come la salsa di pomodoro, ma l'effetto protettivo è stato visto derivare solo da frutta e verdura fresca.

Il parere degli esperti

Vanessa Garcia-Larsen, assistente al Dipartimento di Salute Internazionale della Bloomberg School e direttrice della ricerca, ha dichiarato: "Questo studio dimostra che la dieta può aiutare a riparare i danni ai polmoni nelle persone che hanno smesso di fumare, e inoltre ci indica che una dieta ricca di frutta può rallentare il naturale processo di invecchiamento dei polmoni anche in coloro che non hanno mai fumato". La dottoressa Garcia-Larsen ha aggiunto che è inevitabile che intorno ai 30 anni la funzione polmonare cominci a diminuire soprattutto nei fumatori, ma che grazie agli spunti di questa ricerca sarà possibile costruire delle terapie efficaci basate sull’alimentazione e non più solo ed esclusivamente sui farmaci.

Come si è svolta la ricerca?

Il gruppo di ricercatori ha condotto lo studio coinvolgendo oltre 650 persone a partire dal 2002. I partecipanti sono stati scelti in tre nazioni europee ovvero Germania, Norvegia e Regno Unito. Tutto il panel è stato sottoposto ad attente analisi per valutarne la funzione polmonare all’inizio dello studio e una seconda volta a distanza di 10 anni.

I partecipanti al test hanno anche subito la spirometria, una procedura che misura la capacità dei polmoni di assumere ossigeno oltre a completare numerosi questionari per valutare la loro dieta e l'assunzione nutrizionale complessiva.