Come ogni anno, arriva il momento dell'epidemia dell'influenza per i cittadini italiani. Quest'anno però, la tanto odiata influenza è arrivata nel periodo natalizio, e una moltitudine di persone sono state costrette a rimanere a letto. Chi vuole può ancora vaccinarsi anche se il picco è già stato raggiunto con oltre 5 milioni di persone colpite da influenza. Tale media è superiore alla norma ed i bambini sono quelli più colpiti.

Aumento elevato nei bambini

Influnet, il servizio dell'Istituto superiore di sanità, ha rilevato un aumento dei casi di influenza soprattutto nei bambini. I primi di dicembre è iniziato il picco, più precisamente tra l'11 ed il 17 dicembre, per un totale di 270.000 mila casi in una settimana. I soggetti al di sotto dei 5 anni sono stati i più colpiti seguiti dai ragazzi fino a 14 anni. 1,99 casi sono stati registrati sugli over 65, mentre tra gli adulti di età compresa tra i 15 e i 65 anni, ci sono stati 4,09 casi ogni mille.

I sintomi dell'influenza arrivata quest'anno non si differenziano di molto da quelli che sono arrivati gli anni precedenti.

Ecco quali sono: febbre improvvisa, tosse secca, stanchezza, mal di testa, debolezza e brividi di freddo. Nei pazienti più piccoli si possono verificare anche diarrea, mal di gola, nausea e vomito. Chi vuole, se non lo ha ancora fatto, è in tempo per effettuare il vaccino che solitamente ha effetto nei 10-15 giorni successivi. Durante queste festività natalizie le guardie mediche saranno allerta, ma comunque è necessario non abusare dei farmaci. I dati dell'anno scorso fanno notare che circa 5 milioni di italiani sono rimasti a letto durante le festività natalizie a causa di influenza.

Gli uomini soffrono più delle donne?

Durante l'inverno, molti uomini si trovano a lamentarsi di buon grado per sintomi influenzali, per poi scoprire di essere affetti da una leggera febbriciattola.

Uno studio canadese ha fornito della spiegazioni alla questione. Kyle Sue, internista della Memorial University di Newfoundland, ha rivelato che i virus stagionali sull'uomo sarebbero più marcati rispetto alle donne, a causa di basse difese immunitarie. A quanto pare gli uomini manifesterebbero sintomi peggiori delle donne ed hanno più probabilità di essere ricoverati in ospedale. L'internista non si è voluto però sbilanciare troppo sulla problematica, riferendo che ancora tanti studi devono essere effettuati sulla questione.