Richiamati dal commercio alcuni lotti di acqua minerale, perché risultati al controllo, con concentrazioni di tricloroetilene superiori a quelle consentite. Il richiamo è stato effettuato, in questi giorni, dal Ministero della Salute e nell’allerta sono interessate alcune bottiglie di ‘Acqua Fonte Italia effervescente, chiarissima e frizzante’. La sostanza chimica riscontrata nell’acqua è spesso presente, in piccole quantità, in molti prodotti dell’industria alimentare, ma se viene assorbita in concentrazioni elevate, può avere conseguenze, anche estremamente gravi, per la nostra salute.

Per questa sua possibile tossicità, l'OMS ha stabilito un valore di riferimento provvisorio di 20 µg/L.

Acqua minerale con tricloroetilene: i lotti interessati al richiamo

I lotti richiamati dell’acqua minerale ‘Acqua Fonte Italia’ si riferiscono, in particolar modo, alle confezioni in plastica da 1,5 litri e imbottigliata nello stabilimento di Atella, in provincia di Potenza, presso contrada La Francesca. Il numero dei lotti richiamati dall’allerta del Ministero della salute sono quelli con scadenza segnalata sulla confezione prevista per settembre 2019 e con il numero crescente dei lotti: L 110918, L 120918, L 130918 e L 150918.

I consumatori, sono invitati a non consumare, in alcun modo, le bottiglie di acqua segnalate dal Ministero come non idonee, ma di riportarle, quanto prima, nei punti vendita nei quali sono state acquistate.

Il tricloroetilene: dove si trova e i pericoli per la salute

Il tricloroetilene è un alogenuro alchilico ed è sicuramente più conosciuto con il suo nome commerciale di trielina. Viene usato, principalmente, nelle lavanderie come solvente ma anche nell’industria farmaceutica, chimica e alimentare. Tra i suoi usi più comuni, in ambito alimentare, lo troviamo utilizzato nel processo della decaffeinazione del caffè e in quello dell’estrazione di varie essenze. Il tricloroetilene è anche presente in alcuni cibi come i frutti di mare e negli alimenti a base di grassi.

Questa sostanza chimica è facilmente rintracciabile anche come potenziale contaminante nelle acque a causa degli scarichi, fuori controllo, delle industrie.

I rischi per la salute, da ingestione impropria ad alte concentrazioni del tricloroetilene, sono caratterizzati da seri danni al sistema nervoso centrale. Dosi con concentrazioni più basse della sostanza chimica, invece, possono danneggiare alcuni organi come i reni e il fegato. Diverse ricerche sono state condotte, inoltre, sulla sua possibile cancerogenicità, che hanno evidenziato un'incidenza ed incremento di carcinomi epatocellulari, nelle cavie da laboratorio, sottoposte alla sua inalazione e alla sua ingestione.