Un importante passo in avanti per quanto riguarda la cura del tumore al seno. I ricercatori del Centro per la Genomica dell'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) hanno scoperto una nuova arma per colpire il cancro al seno. Lo studio in particolare si è focalizzato sul controllo della crescita delle cellule staminali del tumore. In effetti i micro-RNA, che sono delle molecole di Rna, si comportano come una sorta di interruttori in grado di accendere o di silenziare tantissimi geni.
I ricercatori hanno puntato l'attenzione su un particolare microRna, miR-34a, già conosciuto perché in grado di bloccare la crescita delle cellule tumorali, tuttavia non se ne conoscevano ancora i meccanismi di azione.
Micro-rna: i risultati della ricerca
Il gruppo di ricerca italiano ha analizzato la funzione della molecola miR-34a durante lo sviluppo della ghiandola mammaria. Così facendo, i ricercatori hanno scoperto che questo particolare micro-Rna, oltre alla proliferazione delle cellule del tumore, ne può controllare anche le proprietà staminali, che svolgono un ruolo importante nello sviluppo del tumore al seno.
Cellule staminali tumorali
Le cellule tumorali che hanno proprietà staminali si ritiene che siano le più pericolose, in quanto fanno progredire il tumore e sono causa di recidive, rappresentandone il vero e proprio motore. In questo senso Paola Bonetti, prima autrice dello studio, ha spiegato che la ricerca ha permesso di capire che miR-34a, ovvero questo tipo particolare di micro-Rna, può limitare l'espansione delle cellule tumorali e quindi è in grado di contrastare in maniera più efficace la progressione del tumore. D'altronde per comprendere l'importanza di questa scoperta basti pensare che una singola cellula staminale tumorale è in grado di rigenerare l'intero tumore anche dopo che la malattia è stata trattata con un intervento chirurgico e i farmaci.
Il prossimo step della ricerca è di riuscire a portare le molecole nelle cellule tumorali. Per fare ciò i ricercatori utilizzeranno le nanotecnologie. In questo senso Francesco Nicassio, coordinatore del centro per la genomica dell'Iit, spiega che sono già sotto studio dei nuovi metodi per trasportare i microRna nelle cellule tumorali. L'importante scoperta dei ricercatori italiani, che ha ricevuto anche il sostegno da parte dell'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista Oncogene.
Tumore alla prostata: importante novità
Anche per quanto riguarda il tumore alla prostata vi sono importanti novità. Gli esperti della Società italiana di Urologia ne hanno parlato nel corso del congresso nazionale che si è svolto a Riccione.
L'impiego di una nuova terapia laser consentirà di distruggere le cellule tumorali o di far regredire la patologia tumorale ad uno stadio tale per cui i pazienti non dovranno essere sottoposti a cure successive, ma verrano seguiti con una semplice sorveglianza attiva. La nuova tecnica consiste nell'impiego di un laser non termico, che quindi non produce calore, in grado di eliminare le cellule tumorali senza andare ad intaccare il tessuto sano circostante. In tal modo è possibile asportare completamente tumori di piccole dimensioni. I candidati a questo tipo di intervento sono i pazienti con una patologia allo stadio iniziale che non richiedono un intervento di chirurgia radicale, ovvero l'asportazione di tutta la ghiandola prostatica, per i quali quindi la chirurgia conservativa si pone quale opzione terapeutica più indicata.