Per la prima volta, presso l'ospedale Molinette di Torino, è stato effettuato un intervento chirurgico mediante l'utilizzo di un robot endoscopico. Il paziente, un 80enne affetto da un tumore al retto, non ha avuto alcuna conseguenza cicatriziale evidente al termine dell'operazione.
L'intelligenza artificiale ha permesso ai medici guidati dal professor Mario Morino di monitorare l'intervento grazie all'uso di telecamere e di strumenti chirurgici flessibili che sono riusciti a raggiungere la zona interessata dal cancro e a rimuoverlo definitivamente.
Il robot "medico" che non lascia cicatrici
Si chiama Flex Robotic il robot endoscopico utilizzato durante un intervento non invasivo su un paziente affetto da tumore. Si tratta del primo prototipo italiano progettato e costruito presso il Centro di Chirurgia universitaria 1 delle Molinette di Torino che, insieme agli Stati Uniti, ora vanta il primato nello sviluppo clinico di questa tecnologia all'avanguardia.
Il dispositivo tecnologico è stato in grado di effettuare una resezione completa del tumore dall'interno dell'intestino, sanando allo stesso tempo le cicatrici causate dall'intervento in sala operatoria.
Tutto ciò è stato possibile grazie alla flessibilità degli strumenti chirurgici di cui è dotato il macchinario.
Il dipartimento di Torino sulla tecnologia clinica
Il Dipartimento di Chirurgia delle Molinette si occupa da tempo della ricerca sulla chirurgia laparoscopica e robotica. L'efficacia di quest'intelligenza artificiale consiste nel garantire una rimozione dei tumori in modalità completamente endoscopica, tramite introduzione dell'innovativo macchinario nell'organismo del paziente attraverso la bocca o l'ano. Quella operata dal robot di Torino viene definita "scarless surgery" o chirurgia senza cicatrici.
Infatti, alla conclusione dell'intervento non invasivo, sul paziente non sono stati riscontrati danni ai tessuti.
Il ricorso a questo dispositivo robotico all'avanguardia permette non solo di rimuovere un tumore maligno, ma anche di ricostruire prontamente eventuali cicatrici scaturite dall'operazione stessa. In seguito agli ottimi risultati ottenuti con il primo intervento chirurgico da parte di Flex Robotic, il Dipartimento di Chirurgia di Torino punta ora ad estenderne l'utilizzo anche ad altre unità, come l'équipe medica di Otorinolaringoiatrica, diretta dal professor Roberto Albera, per intervenire su tumori della zona alta dell'apparato digestivo.