La portata del problema derivante dalle infezioni da Mycobacterium Chimaera potrebbe essere molto più ampia rispetto a quella fatta registrare nel mese di novembre. Nonostante, infatti, la Regione Veneto abbia immediatamente predisposto delle contromisure per tutelare la popolazione regionale, istituendo una commissione tecnico- scientifica ad hoc e richiamando tutti i pazienti che dal 2007 a oggi hanno subito un'operazione chirurgica a cuore aperto, sembrerebbe esserci la possibilità concreta che anche altre Regioni italiane siano coinvolte dal rischio di infezione.
Anzi, potrebbe anche diventare un problema di portata nazionale. Basti ricordare, per il momento, che altri due casi si sono verificati in Emilia Romagna. E che le due Regioni stanno predisponendo un protocollo di intervento coordinato che dovrebbe essere comunicato anche al Ministero della Salute.
Cosa sappiamo di Chimaera
Dalla letteratura scientifica disponibile sappiamo che, generalmente, Chimaera non è pericoloso per la Salute umana. A meno che non si verifichino particolari condizioni. Queste, essenzialmente, riguardano i casi relativi ad un trattamento medico invasivo. Come appunto verificatosi in Veneto ed Emilia - Romagna dove i pazienti contagiati erano stati sottoposti a intervento chirurgico a cuore aperto con l'ausilio di un macchinario per la circolazione extracorporea del sangue.
Ed'è proprio in questo tipo di macchinari che si sarebbe annidato il Mycobacterium Chimaera. Occorre anche dire che la probabilità di contrarre un'infezione da batterio Chimaera è estremamente bassa. In genere, la letteratura medica registra un caso ogni 10.000. Inoltre fino ad oggi sembrava che in Italia questo tipo di infezioni fossero sconosciute. Purtroppo ora sappiamo che non è così.
La nota del Ministero della Salute
Come mette in evidenza la Dottoressa Francesca Russo, che coordina le attività della commissione tecnico - scientifica istituita dalla Regione Veneto, anche l'Emilia - Romagna ha segnalato dei casi di infezione al Ministero della Salute. Di conseguenza, è stata predisposta una nota ufficiale con la quale il Ministero chiede a tutte le Regioni di raccogliere i dati di tutti i casi di infezione da Chimaera che si sono verificati recentemente e di inviarli al Ministero per cercare di capire che dimensioni possa avere questo problema.
Ma come evidenzia la nota del Ministero, ci potrebbe volere diverso tempo per raccogliere tutti i dati. Infatti, i sintomi caratteristici di un infezione da batterio Chimaera sono estremamente generici e confondibili con altre patologie. Inoltre, il periodo di incubazione dell'infezione può variare dai 3 ai 72 mesi. Inoltre, secondo quanto riferisce la dottoressa Russo, nonostante si siano prese tutte le misure di sicurezza necessarie per tutelare la Salute dei pazienti vi sono degli aspetti ancora da approfondire.
Ad esempio, non si sa ancora con certezza se l'infezione da Mycobacterium Chimaera sia caratteristica di una sola tipologia di macchinario per la circolazione extra - corporea o possa annidarsi anche in altri tipi.
Queste valutazioni dovrebbero essere fatte dal Ministero della Salute. Comunque, i macchinari dove si è annidato il batterio sono stati prodotti dalla LivaNova Deutschland GmbH. In totale sul territorio nazionale sarebbero presenti 218 di questi macchinari.