Laddove la sauna è stata inventata e dove si è diffusa in gran misura, è stato dimostrato che produce effetti positivi nei confronti della Salute. Secondo quanto riportato dall'Università della Finlandia, infatti, la sauna può essere considerata un salvacuore, in quanto le conseguenze sul corpo umano potrebbero essere paragonate a quelle dell'esercizio fisico. A fare la differenza sulla sua efficacia, sarebbe la frequenza con la quale si fa.

La ricerca sulla sauna dell'Università della Finlandia

Per 15 anni la sauna è stata oggetto di una importante ricerca condotta dall'Università della Finlandia, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Biomed Central. Il team di ricercatori ha esaminato gli effetti che la sauna ha avuto nei confronti di ben 1700 persone con età media di 63 anni: si è dimostrato infatti come il numero delle saune abbia contenuto sensibilmente le probabilità di manifestazione di malattie cardiovascolari e del rischio di morte ad esse collegato. Nello specifico, il funzionamento della sauna permetterebbe ai vasi sanguigni di dilatarsi e di ridurre la pressione arteriosa, portando il cuore a svolgere un esercizio che lo porta inevitabilmente a rafforzarsi: in media, infatti, si registra un incremento della frequenza cardiaca pari 120-150 battiti al minuto, valore simile a quello che si ottiene svolgendo un'attività fisica di medio-bassa intensità.

''Il calore può migliorarla agendo sulle cellule dell'endotelio che rivestono le arterie, riducendone la rigidità, stimolando nella fase acuta il sistema simpatico, infine abbassando la pressione arteriosa'', ha dichiarato l'esperto.

La frequenza ideale per fare la sauna

L'obiettivo della ricerca condotta dall'Università della Finlandia non è stato unicamente comprendere quali sono i benefici della sauna, bensì anche scoprire con che frequenza bisognerebbe farla. Tale pratica idroterapica, infatti, permette di rafforzare il cuore unicamente nell'ipotesi in cui venga svolta in maniera corretta e con una certa periodicità. Secondo quanto è emerso dallo studio quinquennale, è sufficiente farla per 30 minuti per 4 volte a settimana: dei 1700 soggetti esaminati dalla ricerca e che hanno periodicamente fatto ricorso alla sauna, solo 181 hanno presentato malattie cardiovascolari, risultate poi fatali.

Si tratta solo del 2,7%, percentuale che permette di asserire quanto la sauna possa essere un salvacuore. Attenzione però alle controindicazioni: Ciro Indolfi, presidente della Società Italiana di Cardiologia (SIC), ha ricordato che la tale trattamento è sconsigliato a chi già soffre di patologie cardiache, come miocarditi, ipertensione, ipotensione, scompensi cardiaci e pericarditi, ma anche di infezioni acute ed epilessia.

La sauna: il salvacuore è finlandese

Seppur l'etimologia della parola ''sauna'' sia ancora ignota, le sue origini sono ben chiare: le prime strutture vennero costruite in Finlandia e furono utilizzate per lungo tempo come vere e proprie abitazioni. Solo a partire dal 1200, è avvenuta l'effettiva separazione delle saune dalle case.

Il loro funzionamento idroterapeutico si basa sulla medicina naturale, secondo cui il calore favorisce la traspirazione della pelle. La sauna originale, ossia quella finlandese, prevede il raggiungimento di una temperatura che oscilla tra gli 80 e i 100°C e il mantenimento del grado di umidità sul 10-20%, realizzando in questo modo una situazione di caldo secco.