Le insalate in busta sono molto comode per chi ha poco tempo da dedicare alla cucina e si presentano, all’apparenza, salutari e leggere. La rivista ‘Il Salvagente’ ha voluto rispondere alle molte domande e ai tanti dubbi che si pongono i consumatori di questi particolari prodotti, analizzando nello specifico, lo stato microbiologico ed igienico delle marche di insalate in busta più diffuse e presenti sul mercato.

Insalate in busta: i risultati delle analisi condotte dal ‘Il Salvagente’

I test di laboratorio, condotti dalla rivista leader nel settore contro le truffe ai consumatori ‘Il Salvagente’, ha preso in esame diverse tipologie e marchi di verdure vendute in busta e che ben possono rappresentare una panoramica generale del settore alimentare preso in esame. Sono state infatti analizzate le insalate prodotte ad esempio da Bonduelle, Coop, Lidl, DimmidiSì, Esselunga, Carrefour, Auchan, NaturaSì, Elite Selex Eurospin. Dalle analisi batteriologiche effettuate, i prodotti sarebbero rientrati nei limiti previsti dalla legge e privi di particolari batteri causa di possibili infezioni come salmonella, Escherichia coli e listeria.

Un dato estremamente positivo, visto che siamo di fronte ad un prodotto venduto e dichiarato ‘lavato e pronto al suo consumo’.

Pesticidi e metalli pesanti: i residui evidenziati dalle analisi

Se le analisi batteriologiche hanno dimostrato un buon livello di igiene, in generale, all’interno del prodotto confezionato, sono emerse invece diverse perplessità in merito ai residui fitosanitari (pesticidi). La loro presenza, anche se, a quanto pare, conforme ai livelli previsti dalla legge, non può, secondo gli esperti che hanno condotto l’indagine, tranquillizzare i consumatori. Il problema risiederebbe nell’ additività dei loro effetti sull’organismo dell’uomo, dato che non risulterebbe ancora precisamente quantificato e che sarà argomento presto preso in considerazione dall’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare).

Dai risultati delle analisi, inoltre, sarebbe emersa la presenza del cadmio, un metallo pesante presente nella classifica dell’ Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, appartenente al gruppo 1 e ritenuto una sostanza certamente cancerogena. Particolare che certamente non lascia indifferenti, se si considera che in due dei campioni analizzati dalla recente indagine del ‘Il Salvagente’ sono emerse concentrazioni di questo metallo estremamente vicine al limite massimo di legge e in altri due campioni la quantità riscontrata è risultata elevata. Solo due lattughini sarebbero risultati ‘puliti’ dai pesticidi e si tratta di quelli a marchio ‘Le terre di Ecor’ (NaturaSì) e quello a marchio ‘Bonduelle’.