La rivista Patient Experience Journal ha pubblicato uno studio condotto presso il Royal University Hospital di Saskatoon, nella provincia dello Saskatchewan. Lo studio della professoressa Dell e del suo team aveva lo scopo di introdurre un cane all’interno delle mura ospedaliere al fine di ridurre l’angoscia dei pazienti.

Il cane che è stato addestrato per essere un animale da pet therapy si chiama Murphy, uno Springer Spaniel.

Ha quattro anni ed è stato addestrato per una missione speciale: il suo compito è aiutare i pazienti del dipartimento di emergenza a sentirsi meglio durante le lunghe attese nel reparto ospedaliero.

Il Royal University Hospital di Saskatoon è il primo dipartimento di emergenza del Canada che ha deciso di introdurre cani da terapia.

Risultati della ricerca

La ricerca ha coinvolto 124 pazienti con diverse patologie: disturbi cardiaci, problemi psichiatrici e fratture. I pazienti erano all’interno del dipartimento di emergenza da almeno diciotto ore; hanno compilato un questionario sia prima che dopo aver trascorso del tempo con Murphy.

L’interazione con il cane da terapia aveva una durata variabile dai 10 ai 30 minuti. Dall’analisi delle loro risposte è emerso che l’80% dei pazienti si sono sentiti più felici e meno angosciati indipendentemente dalla quantità di tempo trascorsa con il cane da terapia.

Qualche paziente lo ha accarezzato o gli ha fatto un massaggio, altri hanno lasciato che il cane appoggiasse la testa sul loro petto.

La ricerca ha portato buoni risultati anche per il caro Murphy, il quale è riuscito ad essere molto intuitivo rispetto i bisogni emotivi di ogni paziente. Ad esempio, una donna dopo una terapia non andata a buon fine è dovuta tornare in ospedale ed era molto affranta; nella struttura ha trovato Murphy che le è saltato sulle ginocchia ed è rimasto lì fino a quando non si è addormentato.

Testimonianze e sovvenzioni

Il cane da terapia viene sempre accompagnato dalla sua conduttrice, Jane Smith, la quale ha dichiarato come l’ingresso di Murphy nell’ospedale porti un positivo rapido cambiamento di umore: i pazienti, i medici e gli infermieri sorridono immediatamente. Spesso è lo stesso Murphy che non vuole allontanarsi dai pazienti.

A quanto pare da queste interazioni il beneficio sarebbe duplice, sia per i pazienti che per Murphy.

Grazie a questo studio della professoressa Dell e al suo team di ricerca la Royal University Hospital Foundation ha deciso di sostenere ulteriori ricerche presso il Royal University Hospital basate sull’impatto delle visite dei cani da terapia sui pazienti, attraverso un finanziamento di 20000 dollari.