Il prurito è stato recentemente oggetto di studio da parte di un team scientifico dello Scripps Research Institute, in California. I ricercatori Patapoutian e Julius, che guidano il gruppo di lavoro, studiano da una decina d'anni i processi sensoriali del corpo, e nel 2021 hanno vinto il Nobel per la Medicina e la fisiologia. Le loro più recenti ricerche si concentrano sulle sensazioni di prurito, in cui sono coinvolti due recettori, detti Piezo 1 e Piezo 2. Un articolo su questo studio è stato pubblicato anche su Nature a fine giugno.
Due tipi di prurito
Esiste un prurito legato a cause meccaniche, dovuto a oggetti esterni che toccano la pelle: capelli, polvere, insetti, abbigliamento che si sposta: qualsiasi cosa che possa provocare una sensazione di "solletico".
Ma esiste anche un prurito legato invece a cause chimiche, mediato da sostanze interne quali l'istamina. Si tratta del prurito tipico, ad esempio, delle forme allergiche. Il recettore Piezo 1 è correlato al prurito meccanico, mentre il Piezo 2 è correlato al prurito chimico.
Lo studio
Studi su animali da laboratorio hanno dimostrato che i topi con una maggiore quantità di Piezo 1 reagivano in modo più vivace agli stimoli meccanici, avviando comportamenti di grattamento assai marcati.
I topi in cui Piezo 1 era meno rappresentato hanno dimostrato un comportamento opposto.
Piezo 1 quindi funzionerebbe come una sorta di "interruttore", inviando al cervello un segnale che attiva il prurito eccessivo e le conseguenti reazioni. A seguire, si attivava tuttavia anche il prurito chimicamente mediato. I due canali sono quindi indipendenti, ma non completamente separati.
Le possibilità terapeutiche
Gli scienziati hanno poi somministrato agli stessi animali una sostanza che inattiva Piezo 1 e il prurito eccessivo si è ridotto, analogamente ai correlati comportamenti di grattamento. Occorre precisare che gli studi su questo per ora sono solo su animali da laboratorio.
Comunque le cause del prurito eccessivo, al di là dei meccanismi con cui si manifesta, sono le più svariate.
Possono essere ambientali, alimentari, o derivanti da malattie. Il prurito può essere altresì legato alla stagionalità, dato che in estate la pelle è maggiormente scoperta e perciò esposta a stimoli attivatori di prurito, abbinati anche a caldo e sudore. in ogni caso, dagli studi californiani potranno derivare terapie farmacologiche utili alle persone eccessivamente reattive. Questo sia in un'ottica di terapia, per diminuire il fastidio, sia in un'ottica di prevenzione. I comportamenti di "grattamento", infatti, quando sono eccessivi causano a loro volta lesioni cutanee, che perpetuano un circolo vizioso di arrossamento/infiammazione/infezione e nuovo prurito.