Che l'inquinamento atmosferico sia deleterio per la salute era noto, ma finora mancavano dati quantitativi ben definiti. Il seminario internazionale "RespiraMi: Recent Advances in Air Pollution and Healt" tenutosi a Milano il 17 e 18 giugno ha fornito i dati di una ricerca che ha seguito circa due milioni di persone per otto anni. Il seminario è stato organizzato dall'Ospedale Maggiore "Ca' Granda" e dalla Fondazione Menarini. Secondo quanto emerso, gli inquinanti presenti nello smog alterano il funzionamento del cervello e le conseguenze variano in base alle diverse fasce di età.
Patologie psichiatriche: la fascia più a rischio
L'impatto dei componenti inquinanti sulla salute mentale è particolarmente evidente nella fascia di età tra i 30 ed i 64 anni. L'incremento dell'esposizione al PM atmosferico fa aumentare il rischio di depressione del 13%, il rischio di disturbi d'ansia del 9% e di schizofrenia del 7%.
Si evidenzia anche un rapporto con l'aumento di consumo di farmaci antidepressivi e antipsicotici prescritti per patologie psichiatriche. La fascia di età considerata è anche quella più attiva a livello sociale, familiare ed economico. Inoltre, emerge un peggioramento di problematiche psichiatriche già esistenti in caso di periodi con superamento dei livelli di guardia dell'inquinamento. Possono verificarsi scompensi che richiedono più frequenti ricoveri ospedalieri.
Anziani e bambini
L'effetto tossico dello smog a livello cerebrale si manifesta con la distruzione delle difese antiossidanti e l'aumento del rischio di infiammazione. Le performances cognitive ne risentono pesantemente, e negli anziani si accelera il declino cognitivo dovuto all'età. Nei bambini, invece, si verifica un ritardo dello sviluppo cognitivo fisiologico.
Capacità attentive, logiche e di linguaggio appaiono ridotte nei bimbi esposti a importanti quantità di inquinanti atmosferici. Ciò è particolarmente evidente nei bimbi appartenenti a fasce sociali disagiate, che vivono in aree urbane degradate. I coetanei che vivono in aree verdi, meno densamente popolate o con presenza di parchi/giardini in prossimità delle scuole, hanno infatti mediamente migliori livelli di apprendimento.
Anche l'esposizione all'inquinamento ambientale durante la gravidanza danneggia lo sviluppo fetale, aumentando il rischio di iperattività e deficit attentivi nei bambini. Lo smog si comporterebbe quindi come il fumo: danneggia cuore, polmoni e cervello. Non esiste una dose a rischio zero per il fumo, così come non vi è una dose sicura per l'esposizione allo smog.