L'obesità è diventata una problematica globale, con milioni di persone che si trovano in questa condizione. Da quanto emerso dagli studi dell' Associazione Medici Endocrinologi, una delle cause potrebbe non essere solo nella scelta degli alimenti, ma anche nelle confezioni in cui i cibi vengono presentati. Le pellicole e le bustine degli alimenti, le vaschette in cui vengono vendute le carni, potrebbero contenere i cosiddetti "distruttori obesogeni".

Questi composti chimici, presenti nel processo di fabbricazione delle confezioni alimentari, possono influenzare il sistema endocrino e contribuire all'insorgenza dell'obesità.

Alcuni studi suggeriscono che questi composti possano inibire la funzione insulinica e aumentare di conseguenza il rischio di diabete.

Interferenti endocrini, distruttori obesogeni nel quotidiano.

Gli interferenti endocrini sono al centro dell'attenzione degli esperti dell'Associazione Medici Endocrinologi (AME-ETS), in quanto sembra che siano coinvolti negativamente nel funzionamento del sistema endocrino, che regola la produzione degli ormoni. Queste sostanze, presenti in molti prodotti di uso quotidiano come cibo, acqua e detergenti, sono stati identificati come i cosiddetti "distruttori obesogeni".

La loro presenza nell'aria che respiriamo o nei tessuti delle nostre vesti può aumentare il rischio di sviluppare l'obesità e altre malattie metaboliche. Per questo motivo, l'AME-ETS, in base alle evidenze scientifiche a disposizione, ha lanciato l'allarme sulla necessità di limitare l'esposizione degli individui a questi interferenti.

Distruttori obesogeni: come agiscono sui meccanismi dell'obesità

Secondo Vincenzo De Geronimo, coordinatore della Commissione Farmaci dell'associazione, i "distruttori obesogeni" possono disturbare i centri regolatori della fame/sazietà, il metabolismo degli zuccheri, il funzionamento delle cellule adipose, muscolari e del microbioma intestinale.

Possono agire in competizione con gli estrogeni e gli androgeni, attivando recettori e vie enzimatiche legate alla crescita e proliferazione delle cellule del grasso. L'effetto di queste sostanze può essere riscontrato anche sulle cellule del cervello, rendendo importante la regolamentazione delle loro quantità.

Prodotti dannosi contenenti interferenti endocrini: un'epidemia non solo alimentare

La ricerca scientifica individua sempre più prodotti responsabili dell'esposizione dannosa agli interferenti endocrini. Secondo gli esperti, l'attuale epidemia di obesità non è spiegabile solo dallo sbilanciamento tra alimenti introdotti ed energia consumata o dal timing dei pasti, ma è legata anche all'inquinamento ambientale.

Gli effetti biologici dei distruttori obesogeni non riguardano solo le persone esposte a queste sostanze, ma anche le generazioni future. In diversi studi, infatti, si è dimostrato che le conseguenze dell'esposizione potrebbero essere ereditate dai genitori. Per questo motivo, AME-ETS, sottolinea l'importanza di adottare comportamenti utili alla mitigazione del rischio, come limitare il consumo di alimenti confezionati e dolcificati, preferendo i cibi freschi e poco lavorati.